Roma, 18 mar. - Manca poco. Il commissario alla spending review Carlo Cottarelli ha quasi completato la griglia di tagli che, nei prossimi giorni, sarà sottoposta all'attenzione del Comitato guidato dal premier e dal sottosegretario Graziano Delrio. Dalla difesa alla sanità, passando per auto blu, acquisti della Pa, incentivi alle imprese e costi della politica, il menù è ricchissimo e presenta una caratteristica innovativa: tutti i ministeri saranno chiamati a contribuire e qualcosa potrebbe arrivare anche dalle pensioni.
Non a caso, lo stesso Delrio ha spiegato che chi tra i ministri non farà la sua parte sarà mandato a casa. La partita dei tagli alla spesa si giocherà su due campi. Quello di breve periodo: nel 2014 bisogna rastrellare risorse per sette miliardi, da usare per il taglio al cuneo fiscale. E quello di medio-lungo periodo: nel 2015 questa cifra deve salire a 18 miliardi (ma 4,4 sono già stati impegnati dalla legge di Stabilità), per toccare almeno quota 34 miliardi nel 2016. I colpi più duri arriveranno per difesa e sanità, ma l'azione sarà ad ampio spettro e toccherà molti altri campi. "Nel Patto della Salute- ha spiegato il ministro Beatrice Lorenzin- abbiamo previsto risparmi di circa dieci miliardi di euro, ovviamente non in un mese ma in tre anni".
Nel mirino, i bilanci delle Regioni: già quest'anno dovrebbero garantire circa 600 milioni. Sul fronte della difesa, il ministro Roberta Pinotti ha spiegato di voler passare entro il 2024 da 190mila soldati a 150mila, mentre sarà messo in campo il piano di dismissione di 385 caserme. E una sforbiciata potrebbe arrivare anche per l'acquisto dei 90 cacciabombardieri F35. L'obiettivo è 500 milioni nel 2014. Ma l'intervento di Cottarelli comprenderà molte altre misure. Spiccano quelle sulle pensioni, con la possibile richiesta di un contributo straordinario a quelle giudicate d'oro. O come la vendita di auto blu o il disboscamento degli incentivi alle imprese: una partita che vale ben quattro miliardi. Senza contare i costi della politica, che andrebbero ridotti per circa un miliardo. Si agirà soprattutto sugli enti territoriali e sugli organi costituzionali. Un altro miliardo arriverà dalla riduzione delle società partecipate. E un grande contributo arriverà dalla razionalizzazione degli acquisti della Pa: già quest'anno i maggiori controlli sugli appalti dovrebbero portare fino a 2,5 miliardi di euro.
(Cds/ Dire)