Roma, 13 mar. - Dove e come partorire, come allattare. E cosa fare del cordone ombelicale, conservarlo o donarlo? Come affrontare il primo anno di vita del bambino e quali vaccinazioni fargli. Domande che ogni donna si fa o gira ad amiche, sorelle o cognate, quando scopre di essere incinta. E alle quali darà delle risposte, da fine giugno, "Nascere a Roma" un dvd distribuito gratuitamente in 15mila copie, in ospedali, consultori e farmacie romane. Un viaggio nella maternità in quindici municipi tra i principali reparti di ostetricia e ginecologia della sanità pubblica e convenzionata con più di mille parti l'anno all'attivo (quattordici in tutte le strutture sulle quali sono stati accesi i riflettori). Un progetto realizzato da Laura Ricci, amministratrice di una società di prodotti audiovisivi, con l'aiuto di Patrizia Notarnicola, e Francesca Romana Gigli, che ha ricevuto il patrocinio gratuito di Regione e Comune, e realizzato grazie al crowdfunding, la raccolta fondi online per progetti che meritano un 'aiuto' da chi crede in nell'impresa (il loro è sulla piattaforma italiana www.eppela.com). E che in pochi giorni su facebook ha già raccolto quattromila 'seguaci'.
"Ogni anno a Roma- racconta Ricci- nascono 25mila bambini, di cui 5mila da genitori stranieri, un numero considerevole". Così, dopo aver partorito due figli, Ricci ha pensato di dare forma alla sua idea. "Ho voluto realizzare questo dvd, per offrire un aiuto alle future mamme, una guida dove trovare tutte le informazioni utili dal momento che si scopre di essere incinta fino al primo anno di vita del proprio figlio: del resto molte amiche mi chiedevano consigli così ho pensato perché non girare le domande agli esperti?".
Ora la troupe di "Nascere a Roma" sta finendo di intervistare tutte le figure chiave in ogni fase della gravidanza: ginecologi, ostetriche, anestetisti e neonatologi di ospedali che vanno dal San Giovanni al Grassi di Ostia, dalla clinica Fabia Mater (convenzionata con il Servizio sanitario regionale) al Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina fino a Villa San Pietro sulla Cassia, e poi San Camillo, policlinico Umberto I e Gemelli. "Non diamo giudizi sulle strutture sanitarie, non diciamo lì è meglio o peggio, ma facciamo delle domande: le stesse che si fanno tutte le donne in attesa", dice Laura Ricci.
(Cds/ Dire)