Roma, 13 mar. - Una mozione per chiedere al Presidente della Regione Lazio di emettere atti che garantiscano la corretta applicazione della Legge 194/78 sull'Interruzione Volontaria di Gravidanza, ed evitare che si ripetano fatti come quello emerso in questi giorni e avvenuto quattro anni fa all'ospedale Pertini. L'ha presentata il consigliere regionale Riccardo Agostini, membro della commissione Sanità.
La mozione richiede "atti vincolanti" per tutte le strutture che applicano IVG che assicurino i parametri di personale sanitario al fine di garantire la piena applicazione della legge 194/78, tutelando le professionalità del personale non obiettore da non relegare esclusivamente ai servizi IVG e verificando presso gli ordini provinciali dei medici Chirurghi e Odontoiatri che istituiscano elenchi di medici non obiettori e medici obiettori, accessibili ai cittadini che ne facciano richiesta.
Inoltre la mozione chiede che nei curricula per i concorsi ospedalieri venga esplicitata la posizione riguardo all'art.9 della L.194, di verificare che le ASL organizzino i servizi di controllo e garanzia del servizio anche attraverso la mobilità del personale obiettore così come previsto dall'art. 9 della legge 194/78 e che organizzino i servizi di UO di ginecologia e ostetricia in modo che ai medici obiettori e non obiettori sia assicurata la possibilità di svolgere tutti i compiti assistenziali.
"In Italia a fronte del frequente esercizio del diritto all'obiezione di coscienza da parte dei medici, sempre meno è garantito quello delle donne ad interrompere la gravidanza nei tempi e nelle modalità previste dalla legge 194", scrive Agostini nel documento. "I dati ufficiali sulle percentuali di medici obiettori e sulla difficoltà degli enti ospedalieri a garantire il servizio di interruzione di gravidanza sono chiari e a questo disservizio va posto con urgenza rimedio. La legge 194, a 35 anni di distanza dalla sua promulgazione, sta dimostrando la sua validità e attualità, nella valorizzazione della genitorialità consapevole e nella sensibile diminuzione del ricorso all'IVG, obiettivi che furono alla base della genesi della legge stessa; le donne italiane, e le donne del Lazio in linea con il trend nazionale, ricorrono meno all'IVG, salvo il fenomeno delle straniere, che spesso utilizzano ancora l'aborto come strumento di controllo delle nascite. A questo proposito- conclude il consigliere del Partito Democratico- sarà indispensabile intensificare l'azione di informazione e sensibilizzazione mirata." (Cds/ Dire)