Roma, 12 mar. - Articolo tratto da "Il Tempo". Anche i disperati pagano il pizzo. Devono sborsare cinquanta euro al mese per poter dormire nei padiglioni abbandonati dell'ospedale Forlanini di Roma. È il racket dei barboni, il malaffare della povertà. Sono anni che il presidio è ricovero di senzatetto che non sanno in quale angolo rifugiarsi e trovano riparo nei sotterranei della struttura, nelle stanze in disuso. Una generosità non scritta diventata tolleranza, un gesto di umanità da parte dell'ospedale. Ci sono italiani e anche stranieri. Possono passare da tre ingressi. I primi due: via Bernardino Ramazzini, entrata dove si trovano direzione e alcuni ambulatori; e via Portuense, chiusa al pubblico, dove però si può accedere ai padiglioni non attivi. E poi via Gianicolese, porta principale del nosocomio San Camillo che assieme al Forlanini compone l'azienda ospedaliera.
Grand hotel disperati. Solo che ultimamente il fenomeno dei barboni è cambiato. "Ci sono molti stranieri e pochi italiani- dice un addetto ai lavori del Forlanini, che preferisce rimanere anonimo-. La mattina presto parecchi di loro si alzano, si sistemano e tornano persone 'normali'. C'è il ragazzo italiano che gira da un posto all'altro, cambia panchina, portandosi dietro lo zaino con le poche cose che possiede. Ci sono marito e moglie, coppie senza lavoro che di giorno cercano qualche soldo per mettere il pane sotto ai denti e quando cala il sole vengono qui".
Pizzo allo straniero. Ma ora si vedono anche extracomunitari, bengalesi. E qualcuno ha riferito la storia dei cinquanta euro al mese per venire a dormire". Pagati a chi? Su questo punto il racconto è preciso. "C'è un tale- ha detto il bengalese- che di solito sta alla stazione Trastevere", sempre sulla Gianicolense. "Beve- ha proseguito- fa capire che è lui che comanda in zona, insomma fa il cattivo. Se cerchi un posto dove dormire e stare al caldo, se non ce la fa più a sbatterti in mezzo alla strada, specie nelle stagioni fredde, ti rivolgi a lui. Sembra che abbia il controllo dei posti sicuri in zona". Però tutto ha un costo. "Devi pagare - ha continuato lo straniero - dai quanto chiede e tutto fila liscio: sborsi cinquanta euro al mese e lui ti rimedia un angolo al Forlanini".
Ospiti in corsia. Oggi il popolo dei senzatetto va dai 30 ai 50 'ospiti'. E in ospedale le cose si sono complicate. "Se dormissero solo- spiega la fonte anonima- non ci sarebbe niente di male. Il problema è che rompono le porte, forzano i lucchetti delle zone interdette, cambiano i serramenti rendendo lo spazio occupato quasi di loro proprietà. E la storia dei 50 euro dimostrerebbe che si è generato un affare illecito".
Reparti fantasma. Di ambienti liberi al Forlanini ce ne sono tanti. I padiglioni che rischiano l'invasione sono otto: I, II, III, VI, VII, XI, XII e XIII. Nell'aprile scorso, in una delle gallerie dove 'alloggiano' i barboni, qualche romeno ha approfittato del varco per portarsi via duecento metri di cavi di rame, mandando in tilt l'alimentazione elettrica circoscritta solo alla Tac e alla Radiologia. I tecnici della manutenzione non hanno trovato segni di forzatura: i malviventi avevano le chiavi del lucchetto. All'epoca l'associazione Binario 95 aveva censito 25 disagiati, ai quali portava coperte e pasti caldi. Adesso il numero è raddoppiato. Un mese addietro i carabinieri della Stazione di Monteverde e la vigilanza privata dell'Italpol hanno organizzato un controllo notturno proprio per sgomberare gli spazi. Il tentativo è riuscito, ma per poco. "Col passare dei giorni- riferisce l'addetto dell'ospedale- le persone tornano". Anzi, sembra che siano aumentate. Le vittime della crisi economica sono sempre di più. Dormire dove si è sicuri di non essere disturbati non è facile. Gli ospedali diventano grand hotel della disperazione. Evidentemente qualcuno se ne è accorto e ha cercato di rendere la povertà un business.
Indagini dei carabinieri. I militari stanno cercando di andare a fondo alla questione. Pare però che le guardie giurate non siano le persone giuste per saperne di più. Di loro gli 'ospiti' non ne vogliono sapere. A parlare si trovano meglio coi carabinieri. Forse sarà la divisa, darà più il senso di autorità. Sta di fatto che il racket dei barboni è diventato un'inchiesta dei militari. E non solo. Negli ultimi tempi al San Camillo sono cresciute le denunce per furto, del 30 per cento. I ladri colpiscono i pazienti, in corsia, e forzano gli uffici. Come fanno a entrare nel nosocomio? È probabile che ci siano già dentro. Infatti gli addetti del Forlanini dicono che tra i senzatetto che vengono a dormire ci sono ubriaconi e tossici, soggetti per i quali l'ospedale non è solo un posto dove trascorrere la notte, ma anche dove fare bottino.
(Cds/ Dire)