Roma, 13 mag. - Grande partecipazione di pubblico per il workshop dal titolo "Colpa e imperizia nelle professioni mediche", che si è svolto sabato scorso a Cerveteri. Organizzato dalla Asl RomaF e dalle Associazioni 'Uniti x Unire' ed AMSI, l'incontro ha visto la partecipazione di circa 150 tra professionisti del settore medico e sanitario e professionisti nell'ambito giuridico, che hanno affrontato il delicato tema della responsabilità penale e civile del medico, approfondendo gli aspetti legati al management del rischio, il contenzioso tra medico e paziente e le assicurazioni sanitarie.
Al centro del dibattito, soprattutto il rapporto con il paziente. La problematica delle responsabilità dei professionisti della salute attualmente è infatti molto sentita presso le aziende sanitarie, le quali si sono trovate negli ultimi anni a fare i conti con denunce che hanno avuto per lo più riscontri negativi. Sempre più spesso i medici e gli specialisti, per evitare di incorrere in situazioni incresciose, applicano così la medicina 'difensiva', prescrivendo cioè ai pazienti molte analisi e altre prestazioni che non sempre migliorano l'efficacia diagnostica, ma che contribuiscono ad allungare i tempi di attesa per gli esami e ad aumentare i costi del Sistema Sanitario Nazionale.
"Le maggiori criticità- ha affermato Giuseppe Quintavalle, direttore generale della Asl RomaF- derivano dall'oggettiva difficoltà di accertare fino a che punto si estenda il dovere di diligenza, prudenza e perizia, nel momento in cui il medico partecipa all'attività terapeutica insieme ad altri professionisti. Il lavoro di équipe- ha spiegato- sta progressivamente sostituendo il rapporto diretto e personale tra medico e paziente che tradizionalmente caratterizza l'ambito sanitario".
"Nel contenzioso tra medico e paziente sta una delle principali cause dell'esponenziale crescita della spesa sanitaria pubblica italiana- ha detto Foad Aodi, presidente e fondatore dell'Associazione Medici di Origine Straniera in Italia e del movimento 'Uniti per Unire'-. Invito dunque i professionisti della salute a collaborare e comunicare tra di loro a favore della salute dei pazienti, per una maggiore efficienza dei servizi e delle prestazioni. Auspico poi che vengano responsabilizzati ancora di più i Ctu (consulenti tecnici d'ufficio) nel loro operato professionale, e mi auguro che vengano chiamati a risponderne anche nell'ambito degli Ordini Professionali in caso di contenzioso".
All'iniziativa hanno preso parte, tra gli altri, Ruggero di Biagi, Segretario Nazionale dell'Ugl; il dott. Fabio Massimo Abenavoli dell'Ospedale S. Pietro di Roma; il dott. Gaetano De Ritis, rappresentante dell'Ordine dei Farmacisti; il dott.
Daniele di Clemente, Coordinatore del Dipartimento di Medicina Difensiva di "Uniti per unire"; il prof. Salvatore Di Somma del Dipartimento di Emergenza dell'Ospedale Sant'Andrea; il dott.
Mariano Innocenzi, Dirigente Inail; il prof. Massimo Martelli, dell'Ospedale Forlanini; il prof. Luigi Marsella, Medico Legale del Policlinico di Tor Vergata.
(Cds/ Dire)