Roma, 5 mag. - Articolo tratto da "Il Messaggero".La scelta. Lo show down dell'era Frati alla Sapienza è iniziato mercoledì scorso, quando sono state proclamate ufficialmente le elezioni per il nuovo rettore. Frati, al timone della terza più grande università d'Europa dal 2008, rimarrà in carica fino al 30 ottobre ma la corsa per la successione è già iniziata. Per presentare le candidature c'è tempo fino al 30 maggio, con il voto fissato per il prossimo 23 settembre. Ma le manovre per la scalata al rettorato sono già iniziate i nomi in campo di fatto già si conoscono.
I nomi. Sarà una corsa a sei, anche se potrebbe aggregarsi un settimo outsider, un esterno all'università, dato che il decreto Gelmini ha aperto le candidature a qualunque professore ordinario d'Italia. Finora hanno fatto capire di voler concorrere alla poltrona più alta di piazzale Moro Eugenio Gaudio, il preside di Medicina. Proprio dalla facoltà dei camici bianchi, che da sola conta circa 10mila studenti, partì sei anni fa l'ascesa di Frati al vertice della Minerva. E di fatti Gaudio è uno dei favoriti. Lo sfidante principale è Roberto Nicolai, che ha preso le redini della mega facoltà di Lettere e Filosofia, nata dalla fusione delle quattro ex facoltà umanistiche e che oggi gestisce quasi 19mila matricole. Gli altri sfidanti sono il fisico Giancarlo Ruocco, il medico Andrea Lenzi, presidente del Consiglio universitario nazionale e l'unica donna in corsa, Tiziana Catarci, del dipartimento di Ingegneria Elettronica e delegata all'informatica dell'ateneo, considerata vicina all'uscente Frati. In gara c'è anche Renato Masiani, preside di Architettura, uno dei candidati più di rottura con l'attuale gestione. E infatti dice: "La prima cosa che serve per rilanciare la Sapienza è una gestione più trasparente e condivisa, che questi anni forse è un po' mancata. Solo così riusciremo a recuperare attrattiva presso gli studenti e di conseguenza nuove iscrizioni, che oggi sono in forte diminuzione".
Iscrizioni in crisi. I numeri dell'Anagrafe studenti del Miur d'altronde parlano chiaro: oggi gli iscritti della Sapienza sono scesi a 111mila (dieci anni fa erano oltre 130mila), mentre gli immatricolati sono crollati a quota 14.167, nel 2004 erano diecimila in più: 24.462. Un calo vertiginoso, di 42 punti percentuali, che si è acuito negli ultimi anni, nonostante siano state adottate alcune misure anti-crisi per provare a invertire il trend negativo, a cominciare dagli sconti alle tasse universitarie per i fratelli degli studenti già iscritti. Le ricette per rilanciare la Minerva verranno fuori nei prossimi giorni, con i programmi. Questo è ancora il momento delle trattative in vista della presentazione ufficiale delle candidature. La lotta di potere per il vertice della Sapienza è esplosa un mese fa quando l'area vicina a Frati andò per la prima volta in minoranza nel Senato accademico durante il voto sulla riorganizzazione dei settori disciplinari in sofferenza, vale a dire l'elenco delle cattedre vacanti da coprire, quelle con molti studenti e pochi professori. La proposta, elaborata da una commissione e fatta propria dal rettore in carica non passò. È in quel momento che si è davvero aperta la corsa per il dopo Frati.
(Cds/ Dire)