Roma, 30 lug. - Articolo tratto da "La Repubblica". La Fecondazione eterologa sarà a carico del Servizio sanitario nazionale. "Sarà inserita nei Livelli essenziali di assistenza in sede di prossimo aggiornamento", ha garantito il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, in audizione in commissione Affari sociali alla Camera aggiungendo che verrà destinata una "quota del Fondo sanitario nazionale per permettere la procreazione assistita eterologa nei centri pubblici". L'obiettivo- ha spiegato Lorenzin- è mettere le Regioni ed i centri nelle condizioni di partire con l'eterologa". Sia i centri privati quanto quelli pubblici, ha assicurato il ministro, dovranno essere messi in condizioni di effettuare questo tipo di procreazione assistita.
Fecondazione eterologa, dunque, nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), le prestazioni che il Servizio sanitario nazionale (Ssn) fornisce a tutti i cittadini gratuitamente o con il pagamento di un ticket, indipendentemente dal reddito e dal luogo di residenza.
Il decreto in uno dei prossimi Cdm. "Le direzioni competenti del ministero della Salute hanno già lavorato alle indicazioni provenienti dal tavolo degli esperti per tradurle in contenuti di norme, di concerto con l'ufficio legislativo: l'obiettivo è quello di mettere regioni e centri PMA in condizioni di partire subito con l'eterologa, appena approvato il decreto legge che ho intenzione di proporre in uno dei prossimi Consigli dei ministri, prima della pausa estiva", ha aggiunto il ministro della Salute.
Limite d'età dei donatori. Nel suo intervento il ministro della Salute ha chiarito vari punti, primo fra tutti quello dei limiti d'età dei donatori. "Il limite massimo di età delle donatrici donne sarà di 20-35 anni e per gli uomini 18-40 anni, per la differenza di sviluppo degli organi sessuali nei diversi sessi", ha spiegato Lorenzin. Inoltre sarà consentita la "doppia" fecondazione eterologa, quindi anche nel caso in cui entrambi i componenti della coppia siano sterili.
Massimo 10 nati da un donatore. L'altra questione chiave è quella del limite da porre ai nati da uno stesso donatore. "Il numero massimo di nati da uno stesso donatore è dieci, a livello nazionale, con deroga se una famiglia con figli già nati da eterologa chiede un altro figlio con stesso donatore", ha aggiunto il ministro. L'atto normativo prevederà anche un meccanismo per evitare "donazioni involontarie fra consanguinei, individuando un modo per incrociare i dati fra Registro Nazionale e centri Pma per evitare che il ricevente sia consanguineo del donatore. Va- dunque- impostata una modalità 'in automatico', perché l'eventuale riconoscimento sia effettuato dal sistema e non dai singoli operatori". La 'ratio' di "un limite massimo- ha spiegato il ministro- è quella di evitare che ci sia un numero eccessivo di figli dallo stesso donatore, riducendo al minimo possibili unioni inconsapevoli fra nati da eterologa: l'ipotesi più ragionevole è quella di contare nati o famiglie, avendo la possibilità di bloccare il donatore una volta raggiunto il limite massimo stabilito, ed eventualmente distruggere i gameti ancora disponibili". Per fare questo, ha sottolineato Lorenzin, "è necessario collegare le raccolte di gameti da ogni singolo donatore, la loro distribuzione alle coppie riceventi e i nati da quel donatore".
I diritti del nuovo nato. Sul tavolo anche il problema dei diritti del nuovo nato, un tema che Lorenzin vuole sottoporre "un'ampia discussione parlamentare". Lorenzin ha rilevato che sono "diverse le posizioni in campo" ed ha ricordato le pronunce da parte del Comitato nazionale di bioetica. Questa, ha concluso, "è una questione che non può essere lasciata solo alla decisione del ministro".
Tracciabilità del donatore. "ll problema" della tracciabilità donatore-nato "vale anche per le importazioni di gameti dall'estero- ha aggiunto il ministro della Salute-. E' ovviamente possibile che più centri italiani importino gameti dello stesso donatore: un registro nazionale consentirebbe di monitorare e conteggiare correttamente le donazioni a carico di ciascun donatore che 'esporta' nel nostro Paese". In ogni caso, "nel 2015 dovrebbe entrare in vigore una nuova direttiva Ue che introdurrà un codice di identificazione unico europeo, cioè un sistema di codifica unico per tutti i Paesi Ue che renderà semplice e sicura la tracciabilità, e sarà obbligatorio per l'eterologa". A dirlo è stato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in audizione oggi alla commissione Affari sociali della Camera.
Donazione gratuita. I donatori, ha concluso Lorenzin in commissione Affari sociali, "non potranno percepire alcuna forma di pagamento, diretto o indiretto". Tuttavia, ha precisato il ministro, "altro è il concetto di rimborso di spese effettive e permessi lavorativi, così come va tenuto conto dei costi vivi della donazione, ad esclusione del pagamento del donatore: per tutti questi aspetti si può far riferimento al modello già esistente per donatori di quello che è comunemente chiamato midollo osseo".
(Cds/ Dire)