(DIRE) Roma, 28 lug. - "Le motivazioni per cui manifestiamo sono quelle inerenti alle problematiche dei neoabilitati in Medicina i quali, una volta terminato il corso di laurea, si ritrovano praticamente senza prospettive: su tre che escono dal corso, infatti, soltanto uno può accedere alla specializzazione, mentre gli altri due non si sa che fine faranno". Così Celeste Russo, membro della commissione Giovani Medici dell'Ordine dei Medici di Roma, commenta alla Dire l'occupazione simbolica degli Ordini dei Medici di Roma, Napoli, Ancona e Modena da parte delle Commissioni dei Giovani Medici iniziata oggi per sollecitare l'attenzione delle istituzioni verso diversi temi di interesse dei giovani professionisti.
"Oltre alla mancanza di programmazione- prosegue Russo- ci sono diverse problematiche legate a chi si specializza. La Medicina Generale, per esempio, ha tantissime cose che non vanno, tra cui il fatto che è una borsa di studio remunerata la metà rispetto agli specializzandi, pur prevedendo un impegno a tempo pieno e a cui non corrisponde una professionalizzazione sul campo. Lo stesso vale per gli specializzandi, che a tutt'oggi vengono utilizzati soltanto come 'tappabuchi' per eventuali carenze strutturali dell'organico e che, dopo aver fatto cinque anni di specializzazione, alla fine si ritrovano a dover ricominciare con un altro percorso formativo, a spasso oppure costretti ad emigrare".
Da dove ripartire? "Sicuramente dal corso di laurea- sottolinea ancora il membro della commissione Giovani Medici-, perché è basato troppo sulla teoria e per nulla sulla pratica; poi da una seria programmazione dei posti messi a bando. I giovani medici dovrebbero trovare uno sbocco lavorativo alla fine del percorso di studi, ma non ci sono i posti per tutti e, una volta terminato tale percorso, devono magari intraprenderne un altro oppure andare all'estero. Queste insomma sono le problematiche che vogliamo porre all'attenzione degli Ordini dei Medici in primis- conclude- perché se ne facciano carico".
(Cds/ Dire)