Roma, 22 lug. - Articolo tratto da "La Repubblica". Prime gravidanze in Italia dopo la sentenza dello scorso aprile che ha smontato la Legge 40 nel punto in cui vietava la fecondazione eterologa. Finora sono almeno quattro, tre a Roma e una a Milano, ma potrebbero essere di più. "Una settimana fa una notizia bella e importante: il primo test di gravidanza positivo per una coppia che grazie ad una donazione di gameti ha ottenuto una gravidanza nella propria città, Roma- spiega Filomena Gallo, segretario dell'associazione Luca Coscioni e avvocato-. L'ho conosciuta, ha voluto condividere con noi questo momento di grande emozione e gioia dopo aver portato avanti insieme per 10 anni una lunga battaglia contro i divieti della legge 40".
Gallo ha fatto sapere che sempre a Roma altre due coppie hanno potuto accedere alla fecondazione eterologa e che i test di gravidanza sono risultati positivi. Sempre oggi, i carabinieri del Nas hanno effettuato dei controlli in una clinica di Milano, dopo che un ginecologo aveva annunciato di avere la conferma di una gravidanza ottenuta con fecondazione eterologa. E dalle verifiche dei Carabinieri è emerso che nella clinica non è stata conseguita nessuna gravidanza con questo metodo.
I controlli dei Nas. "Questa è una intimidazione, i Nas li ha inviati il ministro alla Salute Lorenzin- denuncia il ginecologo, che domani sarà a Milano per rispondere del suo operato-. Non ho fatto nulla di illegittimo, la sentenza della Corte Costituzionale ripristina automaticamente la normativa precedente alla legge 40". Il ministero della Salute ha smentito di aver mandato i Nas nella clinica milanese, notizia che era circolata in un primo momento. E' stato deciso direttamente dal Comando dei Carabinieri per la tutela della Salute, che intervengono autonomamente laddove ravvedono ipotesi di irregolarità.
I giuristi: "Linee guida non possono ostacolare". Una questione, quella dell'assenza di Linee guida sulla fecondazione eterologa, non ancora diffuse dal ministero, che secondo Gallo non pone un problema di ordine giuridico. In base a questo assunto è dunque già possibile sottoporsi a fecondazione eterologa in Italia. "I giudici della Consulta- ribadisce Gallo- sono stati più che chiari evidenziando che non esiste alcun vuoto normativo dopo la caduta del divieto imposto dalla legge 40: i figli dell'eterologa sono figli legittimi della coppia, non hanno rapporti con i donatori di gameti (è quindi garantito l'anonimato) e in più anche sotto il profilo scientifico non ci sono problemi: in Italia siamo all'avanguardia per la tracciabilità dei gameti, grazie all'obbligo di mantenere i dati dei donatori per 30 anni dall'utilizzo. Le linee guida del ministero potranno definire il numero di donazioni per ogni donatore".
"Gli stessi giudici suggeriscono di prendere il modello francese e inglese considerando il numero minimo di donazioni.
D'altra parte, neanche nel 2009, quando la Consulta 'bocciò' altre parti della legge 40, uscirono linee guida immediate e come allora i centri hanno continuato a lavorare, così possono fare ora- conclude Gallo-. La Consulta, con questa sentenza storica, ribadisce che le tutele sono tutte garantite, sia per la coppia che per il futuro bambino". Un parere condiviso anche da Marilisa D'Amico, costituzionalista che ha sostenuto le ragioni del sì all'eterologa di fronte alla Corte Costituzionale: "Il ministero può certamente predisporre linee guida sull'eterologa, ma tali direttive così come la loro assenza non possono rappresentare, né ora né in futuro, un ostacolo per l'accesso dei cittadini a questo tipo di fecondazione: la sentenza della Consulta è stata chiara. E, non dimentichiamolo, ha stabilito che il diritto ad avere un figlio è incoercibile".
L'associazione Coscioni ha fatto sapere che "la prima gravidanza" della quale è venuta a conoscenza "è di una coppia in cui la donna aveva dovuto sottoporsi a cure con farmaci chemioterapici e quindi è diventata sterile". Lui 47 anni e lei 44 anni, avevano già preso contatti con un centro per la fertilità in Spagna, ma dopo la cancellazione del divieto di fecondazione eterologa da parte della Consulta, ha deciso di farla in Italia.
(Cds/ Dire)