Roma, 21 lug. - Articolo tratto da "La Repubblica". La chiamano controlroom e governa tutti gli 'occhi' piazzati in alcuni punti strategici del policlinico Umberto I. Che presto sarà arricchita da un impianto centralizzato di video registrazione con il compito di assicurare il totale controllo dell'intero territorio ospedaliero. Un'operazione possibile dopo l'ok del presidente della Regione Nicola Zingaretti. Perché fanno notare dall'ospedale "non ci si rende conto di quanto sia esteso. Dell'Umberto I se ne ha una percezione di grandezza che però è limitata rispetto ai numeri reali". Ovvero oltre 200mila metri quadrati di perimetro, più 300mila quelli coperti e distribuiti su vari piani, 57 edifici e ben 2,7 chilometri di gallerie ipogee che assicurano i collegamenti sotterranei tra i vari padiglioni, 5 pronti soccorso con una media di 400 persone in transito al giorno, per non parlare delle 25mila presenze (sempre giornaliere) tra pazienti, familiari, dipendenti, medici, specializzandi e anche senza fissa dimora. Un mondo nel mondo dove, però, la sicurezza è diventato un punto di snodo cruciale tra il passato e il futuro soprattutto alla luce di alcuni fatti, non ultima l'indagine che, iniziata nel 2012 dopo le denuncia di alcuni farmacisti, ha portato, nei giorni scorsi, il tribunale di Roma a emettere otto ordinanze di custodia cautelare per furto di medicinali particolarmente costosi. Tra i fermati anche due tecnici della farmacia del Policlinico Umberto I. E la stessa indagine avrebbe scoperchiato un giro di spaccio di cocaina tra le corsie.
Non solo: "L'Umberto I è accerchiato e soffocato da ambulanti abusivi che intralciano l'ingresso a pedoni e mezzi di soccorso e che per il soddisfacimento dei lori bisogni fisiologici utilizzano i servizi dell'ospedale con tutte le conseguenze igienicosanitarie che comportano", dice senza mezzi termini il direttore generale, Domenico Alessio. Un caos, aggiunge "favorito anche dalla sua posizione: si trova tra la fermata della metro di viale Regina Margherita e la stazione Termini, condizioni che hanno determinato da sempre problemi per la gestione della sicurezza oltre a quelli relativi al traffico, all'accessibilità, ai parcheggi e alla viabilità interna messa a dura prova dall'enormità di mezzi pubblici e privati che accedono alla ricerca disperata di un qualunque spazio per sostare". E per questo Alessio lancia un appello all'amministrazione comunale perché "risolva i gravi problemi che mettono a dura prova la tenuta della struttura".
Di problemi l'Umberto I ne ha avuti negli anni: a partire dallo scandalo delle gallerie ipogee. "La messa in sicurezza delle gallerie ipogee, una volta considerate delle bolge infernali, oggetto di un precedente sequestro giudiziario per rischi rilevanti è stata una lunga operazione", aggiunge Alessio. Un percorso di riqualificazione, iniziato a settembre di due anni fa e che ha portato non solo al dissequestro dei collegamenti sotterranei ma anche all'implementazione dei sistemi di telecontrollo.
Sul tavolo, ora, c'è il progetto di ristrutturazione dell'ospedale, approvato dal nucleo di valutazione regionale a inizio 2014. Un piano che prevede tra l'altro messa in sicurezza dell'intero complesso e il controllo di tutti gli accessi, quello dei trasporti di valori, la regolamentazione del traffico dei veicoli all'interno e l'implementazione di servizi per la prevenzione di incendi. Nel frattempo, però, sono state attivate 24 ore su 24, squadre di vigilantes con l'obbligo di girare continuamente nei tunnel e nei vari padiglioni. Ora, però, inizia la corsa, quella vera. Più sicurezza, ristrutturazioni, un progetto di totale riqualificazione possibile dopo lo sblocco della Regione di 240 milioni di euro per il recupero del policlinico. La legge che dava il via al tutto è del 1998. Sono passati quattordici anni da allora. Ma a fine luglio sarà convocata la conferenza dei servizi per approvare il progetto di massima di ristrutturazione dell'ospedale, tra i più grandi d'Europa. Dopo 120 anni dalla sua nascita l'Umberto I se lo merita.
(Cds/ Dire)