(DIRE) Roma, 21 lug. - Presenza di consulenti e collaboratori negli studi odontoiatrici; deroga per categoria catastale diversa da A10 o C1; verso di apertura della porta di accesso allo studio; barriere architettoniche. Come già riportato nei giorni scorsi, è principalmente su questi punti che, dopo numerosi incontri tra Ordini dei Medici, Associazioni di categoria e organi regionali competenti, sono arrivate dalla Regione Lazio risposte e chiarimenti, nonché importanti risultati a tutela della categoria. Gli odontoiatri si dicono dunque soddisfatti, soprattutto per i lavori del tavolo tecnico in materia di autorizzazioni regionali, che hanno portato alla stesura di una circolare regionale esplicativa.
Ma quanti sono gli studi professionali interessati a tali novità? "La semplificazione- spiega alla Dire Brunello Pollifrone, presidente della Commissione Albo Odontoiatri di Roma- riguarda sia gli studi medici sia quelli odontoiatrici. A fare richiesta autorizzativa sono stati nello specifico 4.874 studi, tra medici e odontoiatri, di cui il 75% sono dentisti e gli altri laboratori di analisi, studi radiologici, studi di fisioterapia e cliniche. Parliamo però sempre di studi professionali e non di ambulatori, questo è bene sottolinearlo per non fare confusione".
Secondo Pollifrone ottenere una deroga "è stato importantissimo- prosegue- perché tali studi potranno ora continuare tranquillamente a svolgere la propria attività, senza conseguenze negative. Mi spiego meglio: abbiamo calcolato che sono all'incirca 700 gli studi che lavorano in situazioni catastali non adeguate ad A10, e se la Regione non ci avesse fornito chiarimenti, sicuramente questa situazione avrebbe avuto un impatto negativo anche sull'occupazione. Per dare ancora qualche dato- aggiunge il presidente Cao-, sono circa 2mila le persone interessate tra dipendenti, assistenti, segretarie e infermieri, che attualmente lavorano in 'modo improprio'. Insomma lo ripeto, ottenere una deroga è stato per la nostra categoria fondamentale".
(Cds/ Dire)