(DIRE) Roma, 10 lug. - "Non stupisce l'apertura della procedura d'infrazione da parte dell'Europa per l'alta concentrazione di arsenico nell'acqua. Sotto i riflettori della Ue non a caso c'è il Lazio che sconta il dilettantismo e il pressapochismo con cui la Giunta Zingaretti ha gestito un'emergenza su cui abbiamo piu' volte richiamato l'attenzione del governo regionale. La risposta è stata una disarmante superficialità". È quanto dichiara, in una nota, Daniele Sabatini, consigliere del Nuovo centrodestra della Regione Lazio.
"La seconda fase degli interventi per portare i livelli di arsenico ai parametri indicati dalla Ue, vale a dire tra i 10 e i 20 microgrammi per litro, dovrebbero essere ultimati entro il 31 dicembre- aggiunge Sabatini- ma è difficile credere che si riesca a rispettare i tempi. Da Bruxelles era già partita un'indagine ad aprile ed era inevitabile che arrivasse la procedura d'infrazione per l'Italia. Nonostante le interrogazioni, gli ordini del giorno, le preoccupazioni dei Comuni e dei cittadini, la Regione Lazio ha perseverato in un atteggiamento lassista di cui oggi si pagano le conseguenze. Non è stata presentata una proposta credibile e seria, solo informazioni spesso vaghe e confuse che hanno messo in difficoltà le amministrazioni locali e lasciato le popolazioni coinvolte, soprattutto nel viterbese e in parte della provincia di Roma, alle prese con l'acqua contaminata e rischi per la propria salute".
"L'apertura della procedura d'infrazione- conclude- è l'inevitabile epilogo di una gestione maldestra di cui Zingaretti ora si assuma la responsabilità".
(Com/Uct/ Dire)