(DIRE) Roma, 10 lug. - "I valori limite per arsenico e fluoro non sono ancora rispettati in 37 zone di approvvigionamento di acqua nel Lazio, così la Ue ha motivato l'apertura della procedura d'infrazione per l'incapacità di garantire che l'acqua destinata al consumo umano sia conforme alle norme europee. C'è solo da vergognarsi". Lo dice in una nota Stefano Pedica, della direzione Pd, che continua: "Nonostante siano passati dieci anni dall'allarme lanciato dalla Ue sulla presenza di livelli troppo alti di arsenico negli acquedotti italiani, il Lazio resta maglia nera. I comuni dove la presenza del metallo nell'acqua è superiore ai 10 microgrammi per litro sono ancora di più dei 37 come indicato dall'Ue, e molti cittadini lamentano la scarsa attenzione delle istituzioni".
Secondo Pedica "un caso emblematico, in tal senso, è quello di Fabrica di Roma dove i cittadini, nonostante abbiano presentato un esposto alla Procura, restano in attesa di sapere se l'acqua che scorre dai rubinetti delle loro case sia potabile o no, perché non dimentichiamo che in gioco c'è la salute di migliaia di persone. Continuerò a visitare tutti i comuni interessati dal problema dell'arsenico- conclude Pedica- invitandoli a presentare un documento comune alle istituzioni locali, per arrivare presto a una soluzione".
(Com/Ekp/ Dire)