Roma, 26 giu. - Nasce a Roma il registro informatico dei testamenti biologici. L'assemblea capitolina ha infatti approvato a larga maggioranza con 25 voti favorevoli, 4 contrari e 4 astenuti, la delibera di iniziativa popolare a prima firma di Mina Welby, sottoscritta da oltre 8mila cittadini depositata per la prima volta nel 2009 e poi di nuovo nel 2012 dai Radicali, ma che fino a oggi era rimasta chiusa nei cassetti negli uffici capitolini, permettendo alla capitale di mettersi al passo con i già 150 circa Comuni italiani che si sono già dotati di strumenti di questo tipo.
Il registro sarà tenuto presso l'ufficio comunale di stato civile, e l'iscrizione consentirà l'archiviazione delle dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti sanitari espresse dai cittadini, il cosiddetto biotestamento, che potranno essere cambiate in ogni momento.
L'iscrizione al registro potrà essere richiesta da tutti i residenti del Comune di Roma e un eventuale cambio di residenza non comporterà la cancellazione dal registro. Per registrarsi bisognerà depositare un'istanza alla quale andrà allegata una dichiarazione con firma autenticata a norma di legge che raccolga le dichiarazioni anticipate di volontà relative ai trattamenti di natura medica, nella quale ogni cittadino potrà esprimere la propria volontà di essere o meno sottoposto a trattamenti sanitari in caso di malattia o lesione cerebrale irreversibile o invalidante, o in caso di malattia che costringa a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione.
I soggetti le cui dichiarazioni saranno inserite nel registro riceveranno un'informativa periodica biennale sulle medesime dichiarazioni in corso di validità nonchè sulle modalità per il loro eventuale rinnovo o cancellazione. L'ufficio comunale preposto curerà la tenuta del registro su supporto informatico, con modalità e criteri tali che esso possa essere agevolmente collegato con i registri telematici di altri Comuni.
(Cds/ Dire)