Roma, 20 giu. - Il Patto perla Salute, meglio, la sua chiusura, in queste settimane è al centro dell'attenzione del mondo della sanità. Gli operatori lo aspettano dal 2012, è in dirittura d'arrivo e il 23 Congresso dell'Anaao, in corso di svolgimento ad Abano Terme, non poteva non dedicargli uno spazio apposito con una tavola rotonda dal titolo "Patto per la Salute, finanziamento, professioni, organizzazione". Un confronto al quale hanno partecipato, oltre al segretario nazionale dell'Anaao Assomed, Costantino Troise, gli attori che lo stanno scrivendo ovvero il governo, presente il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, e le regioni con gli assessori alla Salute dell'Emilia Romagna, Carlo Lusenti e del Veneto, Luca Coletto.
Ma oltre al patto durante il confronto si è parlato anche della riforma della PA, quindi delle normache riguardano la governance con l'istituzione di un unico albo nazionale per direttori generali, sanitari e amministrativi, e della riforma del Titolo V che, nonostante sia stato modificato nel 2001, ha bisogno di una nuova rilettura.
"Il lavoro è a buon punto- ha confermato De Filippo, facendo riferimento ai tempi di chiusura- se non è una, saranno due settimane, ma ci siamo. E ci sono elementi di avanzamento importanti". Ci sono inoltre notizie positive ha aggiunto il rappresentante del governo "nonostante la crisi profonda, la revisione della spesa, nonostante tutto questo grazie al ministro Lorenzin, la sanità riceve un'attenzione positiva con un finanziamento che per il sarà di 109 miliardi e via via ad incrementarsi nel 2015 e nel 2016". In più ha ribadito quanto più volte detto da Lorenzin ovvero che "tutto quello che sarà risparmiato in sanità sarà reinvestito nel settore".
De Filippo ha poi parlato anche della riforma della Pa, messa in cantiere dal governo per dire che "le professioni mediche sono state escluse dalla riforma, tutto il tema della dirigenza medica non c'è ad esclusione di un articolo che prevede l'albo nazionale per i direttori generali, sanitari e amministrativi".
Infine sul Titolo V l'opinione del sottosegretario è che "non è fallito il modello ma gli amministratori che non hanno saputo gestire autonomia, per questo non mi aspetto grandi stravolgimenti".
L'assessore dell'Emilia Romagna, Lusenti, ha invece spiegato che il Patto "è documento programmatico, che fa dichiarazioni di principio, di quadro". Entra quindi "poco nel dettaglio, conta più il quadro generale". E questa dichiarazione ha lasciato un po' interdetti i congressisti non comprendendo il perché allora di tanta segretezza per un documento che è stato definito più volte "programmatico".
"Il quadro delle risorse però è certo- ha ribadito Lusenti- ed è incrementale. Il 2013 è stato l'anno più basso per il finanziamento del Ssn, ma da qui si riparte, dai 109 miliardi". Lusenti ha poi ricordato la scelta politica "né scontata, né banale" che ha evitato che il decreto Irpef togliesse alla sanità per far fronte all'impegno di mettere in busta paga gli 80 euro. "L'articolo 2 è stato tolto e le risorse trovate da altre parti".
Anche Lusenti ha detto la sua sulla riforma del Titolo V "Siamo in una fase- è stato il suo ragionamento in cui il vento del neocentralismo municipalista soffia forte, non vorrei che si abolissero le regioni. La concorrenza tra regioni e stato in sanità è forte, la concorrenza va mantenuta però rafforzando e ridefinendo il ruolo del ministero della salute. Allo stesso tempo va ridefinito il ruolo delle Agenzie, come l'Aifa, perché garantiscono un alto livello qualitativo del sistema".
Cosa c'è da aspettarsi da questo Patto su cui è inutile negarlo c'è grande aspettativa. De Vito prova a chiarire "quest'aspettativa è dovuta al fatto che negli ultimi 2 anni la gestione della finanza pubblica non ha consentito di avere certezza finanziaria". In questo senso il sottosegretario ha ricordato come in passato ci sono state manovre di governo che "addirittura a Patto operante toglievano risorse già stabilite tra governo e regioni". Oggi invece il "governo non taglia e l'Anaao farebbe bene a chiedere di concludere il Patto presto perché molte delle rivendicazioni che il vostro segretario Troise ha avanzato nella sua relazione congressuale trovano risposta nel documento".
Il ministro Lorenzin ha detto che in sanità, in tre anni è possibile risparmiare dieci miliardi per poi reinvestirli ancora nel settore. Questo lavoro è stato fatto? "Il finanziamento c'è- ha rassicurato Lusenti- e le risorse non vengono più manomesse". Inoltre ha aggiunto l'assessore "il Patto è una macchina che rafforza il presupposto che le risorse vengono utilizzate al meglio e per questo sono intangibili".
"Il lavoro che è stiamo facendo cade in un momento molto difficile" ha ribadito Luca Coletto. "Il risultato che otteniamo è perché tutto il settore si è impegnato duramente, e ora siamo vicini alla conclusione". "La riforma del Titolo V- ha aggiunto Coletto- ha dato alle regioni la possibilità di esprimersi meglio. Io non auspico una grande riforma ma un grado maggiore di responsabilità per le regioni".
Il segretario nazionale dell'Anaao, Costantino Troise, ha tirato le conclusioni della tavola rotonda, dichiarando il suo "apprezzamento per le parole di Coletto, che ha riconosciuto nel personale che lavora all'interno del Ssn la risorsa più preziosa". Troise si è poi lamentato dell'eccessiva "riservatezza sul Patto, di cui girano già diverse bozze e quindi siamo di fronte al segreto di Pulcinella". E ha fatto presente l'allarme della categoria perché "al di là dei fondi reinvestiti rispetto a quanto ci è stato tolto in passato, siamo in presenza di più di un attacco al lavoro dipendente, la tendenza è verso il ribasso e si taglia dove è più facile e non dove è più utile". Insomma per Troise "la malattia genetica del sistema è la governance, e non basta un albo nazionale per risolvere i contrasti. Il problema è tra governance e professionisti e diritti da tutelare. Cambiare la sanità- è il suo monito finale- contro di noi e senza di noi, non è possibile".
Nel tentativo di conciliare i toni De Filippo ha quindi fatto sapere che "è interesse del ministero della Salute, aprire a breve un tavolo di concertazione, una cabina di regia, per avviare un confronto sui temi che saranno dentro il Patto, ovvero responsabilità professionale, contratto e ingresso nel Ssn anche senza specializzazione".
(Cds/ Dire)