Roma, 5 giu. - Il policlinico Umberto I, uno dei simboli dell'Italia che nasceva con le grandi opere di Roma Capitale, insieme all'Esedra, al Vittoriano e al Palazzo di Giustizia, il Palazzaccio di piazza Cavour, per la prima volta nella sua storia cambia volto.
Tutte le superfetazioni che l'hanno deturpato nel corso degli anni saranno abbattute e gli spazi saranno ridistribuiti con la ricollocazione delle funzioni sanitarie nell'ambito dello schema architettonico originario. Con un decreto il governatore Zingaretti ha infatti approvato il progetto preliminare di ristrutturazione conservativa, edilizia e impiantistica, e di riorganizzazione distributivofunzionale per la riqualificazione dell'ospedale.
Ed ecco come si trasformerà. L'architettura dei primi del '900 progettata da Podesti e vincolata dalla soprintendenza, rimarrà come involucro, ma tutto verrà modernizzato.
Il Pronto Soccorso, un Dea (Dipartimento di Emergenza e accettazione) di secondo livello, ora all'ingresso principale, verrà completamente ristrutturato ed ampliato con una nuova struttura che si svilupperà come una piastra tecnologica a livello interrato, con accessi pedonali e anche per le auto e le ambulanze, direttamente collegati con la viabilità esterna.
Il Dea sarà il cuore dell'intera struttura ospedaliera e il principale organo di smistamento delle attività sanitarie che, a seconda della loro criticità, verranno effettuate nel nuovo Blocco Operatorio centralizzato, sviluppato in altezza, in asse, in un'unica struttura dotata di tutte le più moderne tecnologie. Per la realizzazione è prevista la conservazione integrale delle facciate esterne del fabbricato centrale dell'ospedale, dove è ora l'Economato, e la demolizione delle strutture interne per ricostruirle in acciaio. Questo consentirà di distribuire camere operatorie e locali accessori nella maniera migliore, sia dal punto di vista funzionale che da quello riguardante l'adeguata utilizzazione degli spazi a disposizione.
Ancora. Dal Blocco Tecnologico centrale, vero centro pulsante del nuovo ospedale, si prevede di adeguare ed integrare un complesso sistema di collegamenti coperti sotterranei e in superficie, che consentiranno di trasportare il paziente sempre in ambiente "protetto" fino ai reparti di degenza, previsti negli otto padiglioni che attualmente costituiscono la fila centrale del complesso dell'Umberto I. E questi verranno ristrutturati, anche secondo le indicazioni di sicurezza dei Vigili del Fuoco e garantiranno una capienza di circa 400 posti letto, tutti distribuiti in moderne stanze a due letti con bagno.
Il progetto, che divide le attività di assistenza da quelle didattiche, prevede inoltre la realizzazione di un importante reparto di radiologia e di diagnostica centralizzato, anch'esso collegato con percorsi protetti al cuore dell'ospedale, e l'accentramento in una unica struttura di tutti i laboratori di analisi destinati all'assistenza sanitaria. Verranno inoltre completamente ristrutturati altri fabbricati (tra questi la Clinica Dermatologica, la Clinica Otorinolaringoiatrica, la Clinica Oculisitica) e ridistribuite le funzioni, in maniera da eliminare tutte le attuali situazioni di promiscuità tra degenze e qualsiasi altra attività.
Non solo. Abbattendo le superfetazioni, si ripristineranno aree verdi, si creerà un'isola ecologica, interrata e coperta, per i rifiuti e si valorizzeranno i reperti archeologici come il mausoleo "della Medusa". Infine ci saranno il completo ripristino della Camera mortuaria, la realizzazione della nuova Farmacia Ospedaliera e la ristrutturazione delle sale parto della Clinica di Ostetricia e Ginecologia.
L'approvazione del progetto è arrivata dopo un confronto serrato tra il governatore Zingaretti e il direttore generale dell'Umberto I Domenico Alessio, che hanno inserito nel piano tutte le indicazioni dei Vigili del Fuoco per la sicurezza, della Soprintendenza per la conservazione dell'architettura, e del Comune. I fondi recuperati ammontano per adesso a 70 milioni per la prima fase, a cui si aggiungeranno altri 155 pianificati con lo stesso decreto del governatore Zingaretti, per le altre che seguiranno nel prossimo triennio.
In un primo momento si lavorerà alla riqualificazione e alla messa in sicurezza, secondo le norme edilizie, di tutta la struttura. Poi si passerà via via al riordino delle reti ospedaliere e in particolare al nuovo Dea.
(Cds/ Dire)