Roma, 31 gen. - Continuano le audizioni della Pontificia commissione referente sull'organizzazione della struttura economico-amministrativa della Santa Sede, impegnata in un'ampia attività di revisione in loco presso i principali enti connessi alla Santa Sede che svolgono attività rilevanti a livello economico e amministrativo. Oggi è la volta dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù, il più grande Policlinico e Centro di ricerca in Europa per i piccoli malati, collegato ai maggiori centri internazionali del settore.
Un'iniziativa all'insegna della trasparenza e della collaborazione, quella promossa dalla Commissione, che risponde all'accelerazione impressa da Papa Francesco in questo ambito.
Presso la Prefettura degli Affari Economici della Santa Sede, i vertici del Bambino Gesù prenderanno un primo contatto con i revisori internazionali (Deloitte e PWC) incaricati di valutare dall'esterno gli ambiti contabili, finanziari e amministrativi della gestione dell'ospedale, che proprio oggi presenta ai media il suo primo 'Bilancio sociale', un documento di rendicontazione sociale ed economica che racconta i risultati ottenuti nel 2012 e i progetti per il futuro.
Il Bambino Gesù, dotato di 607 posti letto totali, aveva tre sedi (oltre al nucleo storico sul Gianicolo, ci sono quelle di Santa Marinella e Palidoro). Dal settembre 2012, però, ha aperto anche un grande poliambulatorio di fianco alla basilica di San Paolo e tra cinque mesi finiranno i lavori e apriranno tutti i laboratori di ricerca voluti dal direttore scientifico, Bruno Dallapiccola, noto esperto di genetica arrivato nel 2010, che punta sulla genomica. Ma chirurghi e specialisti del Bambino Gesù, per porre fine ai 'viaggi della speranza', da tre anni curano e operano piccoli pazienti in gravi condizioni anche in Calabria (nell'ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro), Basilicata (ospedale San Carlo di Potenza) e Sicilia (ospedale San Vincenzo di Taormina).
Durante il 2012 l'ospedale pediatrico ha erogato 1 milione e 139 mila prestazioni ambulatoriali e ha garantito 71 mila accessi nel Pronto soccorso, portando a termine 25 mila interventi chirurgici e 83 mila accessi al day hospital. Da non dimenticare poi l'attività internazionale che arriva fino in Asia, Est Europa, America Latina e Africa.
(Cds/ Dire)