Roma, 30 gen. - "Le istituzioni regionali si stanno dimostrando sempre più lontane da quello che davvero concerne la gestione della sanità. Sembra quasi che non sanno che i veri problemi sono sul territorio e quindi nell'offerta da elargire ai cittadini utenti con tempestività, rigore e professionalità adeguate. Queste ultime fortunatamente ci sono mentre il resto langue". Lo dichiara il segretario regionale di Fials Confsal, Francesco D'Angelo.
"Quanto affermiamo è a commento dell'ultima serie di annunci spot fatti dal presidente del Lazio Nicola Zingaretti. Infatti la scorsa settimana- prosegue- la Regione ha reso noto di aver adottato un piano operativo per ridurre i tempi di attesa e eliminare inefficienze e disfunzioni nei pronto soccorso. Questo piano non ci convince affatto purtroppo e vorremmo specificare perché. In merito a 'Più posti letto di medicina d'urgenza da recuperare attraverso i posti letto di chirurgia, non sempre utilizzati', rispondiamo che questi sono più ricercati e più richiesti, tant'è che per interventi chirurgici di elezione ci sono tempi di attesa fino a 9/10 mesi".
"Quanto ai 'Meno trasferimenti nelle cliniche accreditate'- continua D'Angelo- chiediamo se significa che gli ospedali piccoli potranno trasferire i malati nelle strutture accreditate con l'intento di creare ospedali di serie A e di serie B.
Piuttosto se gli ospedali hanno pochi posti letto si riattivino quelli ragliati e si favorisca una sana competizione tra sanità pubblica e privata-accreditata. In merito all'apertura di 'ambulatori anche sabato e la domenica', la Regione fa un'altra promessa. Non specifica però tempi, modalità e luoghi".
"Quanto poi alle sostanziali novità della carta dei servizi e dei controlli sulle ambulanze ci sono parecchi interrogativi. In cosa consiste la carta dei servizi? Non vorremmo veder circolare altre prebende per stampare depliant propaganda e cartelloni 4x3 e 6x3 come abbiamo visto già nella passata consiliatura. Mentre chi è deputato a fare il controllo sulle ambulanze? L'Ares 118, l'ospedale che riceve il malato o chi altri? Ci crea davvero un profondo disagio puntare il dito su questo elenco di intenti ma sembra compilato da persone che negli ospedali e negli ambulatori non sono mai state, da persone che la sanità da vicino non l'hanno mai vissuta".
"Piuttosto Fials chiede al presidente di organizzare in ogni struttura sanitaria uno sportello di incontro per la Sanità Partecipata dove- conclude D'Angelo- un cittadino di quello stesso distretto sanitario possa ascoltare direttamente dalle persone le disfunzioni presenti e possa impegnarsi direttamente per cercare di risolverle in tempi utili. Vale a dire bypassare e snellire i passaggi di quella insensata burocrazia per arrivare prima possibile a soluzioni. E per fare questo - non servono gli Uffici relazione con il pubblico anzi sostituiamoli immediatamente con queste nuove realtà".
(Cds/ Dire)