(DIRE) Roma, 23 gen. - Caos barelle nei Pronto soccorso, con centinaia di malati parcheggiati nei corridoi? Male antico, che continua: "La situazione relativa ai Pronto soccorso di Roma e Lazio è in generale di grande difficoltà- dice Massimo Magnanti, consigliere dell'Ordine dei medici di Roma, interpellato dall'agenzia Dire- e lo stazionamento di decine e decine di malati contemporaneamente evidentemente crea difficoltà. Ma questo non è un problema di oggi: si trascina ormai da anni".
A seconda dei periodi dell'anno, prosegue Magnanti, "ogni giorno nel Lazio restano in barella tra i 200 e i 400 malati.
Cinque anni fa noi medici organizzammo una manifestazione che chiamammo 'barella-day', il cui nome è piuttosto significativo. Insomma, questa tendenza purtroppo è stabilizzata da anni".
Ma di chi è la colpa? "Identificarla in una persona o in una situazione singola è impossibile- risponde Magnanti alla Dire- diciamo che è un insieme di colpe. Il meccanismo principale è stato quello collegato al piano di rientro, che da 7 anni riguarda il Lazio, e che ha portato alla riduzione di 6/7mila posti letti e il passaggio in pensione senza sostituzione di circa 7.500 operatori. Era inevitabile con queste cifre che il sistema sanitario venisse messo in ginocchio".
Quale una soluzione? "Molteplici sono le cause del caos nei pronto soccorso, molteplici devono essere i fattori su cui si deve intervenire- dice il consigliere dell'Ordine dei medici di Roma- Ad un livello emergenziale, che è quello attuale, il primo provvedimento da attuare è quello di far sì che il blocco del pronto soccorso non riguardi solo il Pronto soccorso ma tutto l'ospedale".
"In questo senso, però, devo dire che la Regione Lazio, in particolare nella persona della dottoressa Degrassi- prosegue Magnanti- ha finalmente adottato delle misure concrete e precise che vanno assolutamente nella direzione giusta, richiamando la responsabilità dell'ospedale nel suo insieme".
E le Case della Salute? "Bene anche quelle- conclude- perché sono sicuro che porteranno un contributo positivo, soprattutto se accompagnate da un'attivazione più completa dei servizi offerti dai medici di base".
(Cds/ Dire)