Roma, 27 gen. - Addio a una delle penne migliori della sanità e della medicina. Francesco Marabotto, giornalista dell'agenzia Ansa è morto stanotte a Roma. Pluripremiato anche con la medaglia d'argento della Presidenza della Repubblica come benemerito della sanità, avrebbe compiuto 59 anni il prossimo 22 luglio. Aveva da pochi mesi lasciato la redazione Notiziari specializzati, che aveva guidato come caporedattore. Il suo rigore ha distinto tutta la sua attività professionale. Lascia la moglie Daniela De Robert, giornalista del Tg2. Marabotto ha seguito tutti i più importanti eventi di sanità e di medicina attraversati dal nostro Paese negli ultimi 40 anni, dalla scoperta dell'Aids alle grandi vicende come quella Di Bella, raccontando i passi avanti della medicina senza dimenticare la cronaca. I funerali si svolgeranno mercoledì 29 a Roma nella Chiesa del Sacro Cuore di Cristo Re a Roma.
"Siamo più soli: Francesco Marabotto è morto la notte scorsa". Così il comitato di redazione dell'agenzia di stampa ha ricordato uno dei più importanti ed esperti suoi giornalisti: "Era una persona perbene, capace di grandi gesti di amicizia. Il suo lavoro era frutto di una professionalità indiscussa e riconosciuta da tutti, sfociata nell'assegnazione di tanti premi e riconoscimenti ricevuti. Ma soprattutto, per i giornalisti dell'Ansa era un punto di riferimento: sia nel lavoro sia nella sfera personale. La sua figura era rassicurante anche nei momenti più difficili, anche in quelli vissuti da lui. È impossibile, adesso, parlare di Francesco senza indurre alla commozione che solleva i tanti ricordi che ciascuno di noi ha di lui. Resta il senso di vuoto e solitudine e non ci sarà il suo sorriso a rincuorarci".
Messaggi di cordoglio sono arrivati dal tutto il mondo della Sanità italiano. Fra i tanti, quello del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha ricordato la "figura esemplare del giornalismo, fatto di rigore assoluto, di rispetto per la scienza e per i malati, di serietà professionale e grandissima competenza. La sua scomparsa lascia un grande vuoto in tutti noi: all'Ansa e al giornalismo sanitario del nostro Paese". Fabrizio Oleari, a nome dell'Istituto superiore di sanità di cui è presidente, ha ricordato "oltre al suo contributo prezioso a un'informazione scientifica competente ed equilibrata, la passione e l'umanità con cui non ha mai smesso di raccontare, al servizio dei cittadini, la scienza e la sanità. Con lui il giornalismo scientifico italiano perde una figura di alto profilo professionale ed etico".
(Cds/ Dire)