Roma, 27 gen. - Barelle malridotte. Accrocchi il più delle volte senza freni. Sono le lettighe- come scrive 'Il Messaggero'- su cui devono sostare i pazienti che si rivolgono al pronto soccorso dell'ospedale Grassi di Ostia per essere curati. Anziani, bambini, donne in dolce attesa: a chi capita capita. Schizzare via è un attimo, e se succede c'è veramente poco da stare allegri. La statistica da questo punto di vista è impietosa: almeno 2 barelle su 3 hanno problemi di freni. Lo denunciano i sindacalisti della Cgil che, a quanto pare, stanchi di non ottenere le riparazioni necessarie, hanno affisso le lagnanze su dei volantini ora in bella mostra all'interno del pronto soccorso di via Passeroni.
"È trascorso più di un mese- si legge nella nota della Cgil Funzione pubblica- dall'ennesima denuncia del disagio in cui si trovano sia i pazienti che tutti coloro che lavorano al pronto soccorso". Poche righe per capire che il problema è estremamente pratico. "Cinque mesi fa- dicono i sindacalisti- è iniziata la procedura di revisione delle barelle. A metà novembre 8 sono risultate funzionanti e 16 utilizzabili ma con freni in attesa di riparazione. A distanza di due mesi non sono stati aggiustati, cosa che mette a rischio la sicurezza delle persone". In effetti tante volte all'interno del pronto soccorso si è chiuso un occhio, specie con la cronica carenza di personale, facendo ricorso a tanta buona volontà di medici e infermieri. Stavolta no, proprio non si può fare. Le barelle infatti sono così precarie che il rischio che scivolino via al momento sbagliato è altissimo.
"Oltre ad essere costrette a lunghe attese- dice Eugenio Bellomo, consigliere municipale di Sel- le persone si ritrovano anche in condizioni così precarie. Nel pronto soccorso si trovano a convivere persone tanto diverse e per necessità diverse. Basta una spinta, uno svenimento o un banale errore perché una barella senza freni provochi danni seri. Gli infermieri le fissano come meglio possono e vigilano continuamente, ma non è né giusto né sicuro lavorare così".
(Cds/ Dire)