Roma, 27 gen. - Che cosa c'era in quel protocollo d'intesa tra l'Ospedale Israelitico di Mastrapasqua e la Regione Lazio, siglato 3 anni fa e sempre bocciato dal governo? Di quali clausole si componeva l'accordo che, secondo i carabinieri del Nas, ha violato le norme regionali favorendo "un ingiusto vantaggio alla clinica di 71 milioni tra il 2011 e il 2013"? Per la Procura di Roma, quel pezzo di carta ha un certo peso. Lo firmano il 3 agosto del 2011 Mastrapasqua, dg dell'Israelitico, e Ferdinando Romano, allora capo della Programmazione della Sanità nel Lazio. Romano è appena arrivato. E la questione della clinica di Mastrapasqua gli si presenta subito per quella che è, una grana.
C'è infatti questa montagna di fatture dal valore totale di 14 milioni che le Asl Roma D e Roma A devono rimborsare all'Israelitico. Però qualcosa non torna. Romano sigla un protocollo che fissa "tempi e modalità dei controlli esterni sulle prestazioni rese tra il 2006 e il 2009". La verifica si fa "in contraddittorio ", e su tutte le cartelle cliniche "a eccezione di quelle già riclassificate per inappropriatezza".
Una scelta che può apparire irrituale. Cosa si sapeva, già nel 2011, su quei crediti vantati e non riscossi? Nell'atto, Mastrapasqua e Romano definiscono come dovranno essere liquidati fatture e interessi maturati dall'Ospedale Israelitico. E inseriscono clausole per definire i contenziosi ancora pendenti con la Regione Lazio. Con un decreto della governatrice Polverini il protocollo è ratificato. E subito bocciato al tavolo tecnico dai ministeri dell'Economia e della Salute.
Romano e Mastrapasqua ne firmano un altro, il 4 giugno 2012. Ma anche quello rimbalza contro le perplessità del governo, perché "solo in parte supera le criticità evidenziate". Era talmente favorevole che l'Aiop, l'Associazione italiana per l'ospedalità privata, inviò una nota per chiedere di estendere a tutte le cliniche italiane "le condizioni d'accordo stipulate con l'Israelitico". Nonostante i pareri negativi, quel protocollo è rimasto in piedi fino a poche settimane fa, quando chi ha preso il posto di Romano, Flori Degrassi, lo ha disdetto. Conseguenza della scelta del governatore Zingaretti di sospendere a luglio il pagamento dei ricoveri contestati (e mai liquidati) e di rivolgersi alla Procura.
(Cds/ Dire)