Roma, 27 gen. - È ormai diventato un caso, il caso Mastrapasqua. Il presidente dell'Inps, come rivelato da 'Repubblica', è indagato per truffa, falso ideologico e abuso d'ufficio dalla Procura di Roma per presunte cartelle cliniche truccate e fatture gonfiate dell'Ospedale Israelitico per un giro di 85 milioni di euro. E ora il presidente del Consiglio Enrico Letta vuole vederci chiaro, chiedendo "massima chiarezza nel rispetto dei cittadini" e al ministro competente Giovannini una relazione su tutti i profili del caso. ll Presidente del Consiglio, fa sapere palazzo Chigi, ha chiesto al ministro del Lavoro "al più presto possibile" una relazione sia sul versante dei possibili conflitti di interesse, sia sulle altre questioni emerse.
Antonio Mastrapasqua, il supermanager dai mille incarichi pubblici, oltre a essere presidente dell'Inps è anche direttore generale dell'Ospedale israelitico di Roma. E il caso Mastrapasqua sta montando per vicende legate proprio all'ospedale: al centro dell'inchiesta 14 milioni di rimborsi non dovuti ma chiesti comunque alla Regione Lazio e 71 milioni derivanti da un presunto "ingiusto vantaggio" conseguito dall'Ospedale Israelitico dal 2011 al 2013. Al vaglio degli inquirenti c'è anche la cessione all'Inps di una parte di questo credito "non esigibile", servita a sanare i conti della struttura romana. In totale sono state contate 12.164 schede di dimissioni falsificate per ottenere rimborsi gonfiati.
Lo scorso luglio arrivò anche sulla scrivania del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il rapporto dell'Agenzia di controllo della sanità sull'Israelitico di Roma che certificava un 94% di ricoveri incongrui ed inappropriati. Così il governatore firmò un decreto per bloccare il pagamento degli arretrati.
Mastrapasqua si è difeso: "In merito alle notizie apparse oggi, originate da una indagine tutt'ora in corso il Dott. Antonio Mastrapasqua precisa che l'inchiesta è stata avviata anche grazie all'impulso dato in passato dallo stesso Mastrapasqua e quindi ha proprio la finalità di far chiarezza ed individuare eventuali responsabili di condotte penalmente rilevanti", si legge in una nota. Inoltre, per il presidente Inps "nessun rilievo o interesse assumono nell'indagine il ruolo di presidente dell'Inps né tantomeno quello di Direttore Generale dell'Ospedale Israelitico, in quanto i fatti ipotizzati attengono a condotte che sarebbero state poste in essere da alcuni dirigenti sanitari e non afferiscono né all'Inps né all'Ospedale Israelitico".
Scrive 'Repubblica': La conoscono tutti, all'Inps, la pratica 'del presidente'. La chiamano proprio così. Da anni l'Ospedale Israelitico versa i contributi previdenziali dei suoi dipendenti- milioni e milioni di euro- con continue cessioni di credito. Da anni e sempre nello stesso modo: Antonio Mastrapasqua si presenta dal notaio in qualità di direttore generale della clinica e cede una delle tante fatture che la Regione Lazio tarda a liquidare. Crediti girati prima all'Inpdap, poi dal 2012 all'Inps, quindi a sé stesso. Se poi si accumulano degli interessi di mora sugli arretrati- in passato è capitato- è sempre Mastrapasqua ad occuparsene, perché di Equitalia, l'ente riscossore, è vicepresidente. Ma, stando a una denuncia dei carabinieri del Nas di Roma, l'accusa non è solo per i rimborsi. "In qualità di presidente dell'Inps- scrivono- è responsabile di aver accettato e fatto accettare crediti non certi né esigibili".
Dunque, scrive ancora 'Repubblica', "è vero che esiste una legge, la 426 del 1991, che permette alle strutture sanitarie di carattere religioso di versare i contributi utilizzando i crediti vantati con la Pubblica amministrazione". In questo caso però il credito non è più esigibile. E i rimborsi pretesi su cartelle cliniche taroccate- ecco il punto dell'accusa- non lo sono di certo. "I crediti erano regolarmente certificati dalle Asl", sostengono all'Inps. Tant'è che formalmente l'Ospedale Israelitico, a differenza di altre cliniche religiose, non ha debiti con l'Ente di previdenza. Ma per i pm, il passaggio è ancora tutto da chiarire.
(Cds/ Dire)