(DIRE) Roma, 27 gen. - 'Acqua, veicolo di informazione: nuove frontiere in medicina'. Medico e biologo francese, Premio Nobel per aver scoperto nel 1983 il virus dell'HIV, il professor Luc Montagnier è noto anche per la sua recente teoria sulla 'memoria dell'acqua', pubblicata sulla rivista scientifica 'Journal of Physics'. Ne ha parlato al convegno organizzato nel fine settimana dall'Ordine provinciale dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri di Roma al Centro Congressi Frentani. Secondo Montagnier, i segnali elettromagnetici dei virus arrivano al DNA delle cellule attraverso l'acqua, rimanendo 'memorizzati' definitivamente anche dopo che il virus è stato eliminato. Di conseguenza, anche il nostro DNA sarebbe in grado di trasmettere informazioni proprie attraverso l'acqua.
Per la prima volta ospite dell'Ordine dei Medici di Roma, il Premio Nobel ha esposto la sua ricerca scientifica davanti ad una folta e attenta platea. Il suo studio, d'altronde, anche se è ancora in corso, promette di surclassare le moderne leggi della fisica e della biologia. "Soffriamo sempre più di malattie croniche- ha detto Montagnier- e molte sono le cause e i fattori che possono aggiungersi gli uni sugli altri. A causa di stress ossidativi, diminuiscono le difese immunitarie che lasciano posto ad agenti patogeni. È questo a far sì che siamo sempre maggiormente esposti all'azione persistente di stress ossidativi, causa di molte patologie croniche".
Per questa ragione, secondo Montagnier "dobbiamo trovare altri mezzi per individuare questi parassiti, perché quelli che abbiamo a disposizione non sono più sufficienti". In questo senso, ha sottolineato, "sarà l'acqua ad insegnarci che possiamo rilevare batteri o virus in forme che sfuggono ai nostri metodi classici e che aiuteranno la medicina tradizionale". Quella del DNA visto non più solo come un magazzino di informazione genetica, ma anche come sistema dinamico, "è una conoscenza importante- ha concluso sul punto Montagnier- che bisogna diffondere perché darebbe speranza a tante persone".
Le nuove proprietà dell'acqua, matrice stessa della vita, sono state oggetto degli interventi anche degli altri due relatori: il Fisico Nucleare Emilio Del Giudice e il Chimico Vittorio Elia, che insieme stanno ponendo le basi per comprendere la modalita' di azione della medicina omeopatica, aprendo anche nuove strade da percorrere per la diagnostica e la terapia.
Al convegno, organizzato su proposta della Commissione delle Medicine Non Convenzionali, ha portato il suo saluto il presidente dell'Ordine dei Medici di Roma, Roberto Lala: "Oggi per il nostro Ordine è una giornata importante- ha detto- è la prima volta, infatti, che abbiamo avuto l'onore di ospitare un Premio Nobel che, grazie al suo prestigio, ha offerto ai nostri iscritti un'occasione di aggiornamento su temi ancora poco conosciuti, ma dalle possibili ricadute future in medicina".
Secondo il presidente Lala, "Luc Montagnier è un personaggio che ha lasciato un segno nella professione e nel mondo scientifico, e per questo, sentire dalla voce di chi ha titolo per potersi esprimere ad alti livelli su quelle che sono ipotesi di soluzioni, può essere davvero un importante momento di crescita". "L'Ordine non ha percorsi univoci, per questo deve avere la capacità di guardare a tutte le sfumature della professione- ha concluso- anche a quelle che abbiamo trattato oggi insieme a quelle che riguardano tutte le altre aree".
Soddisfatta della giornata di confronto anche Maria Luisa Agneni, coordinatrice della Commissione per le medicine Non Convenzionali dell'Ordine dei medici di Roma: "Il convegno- ha detto- è stata un'occasione per informare gli iscritti dell'Ordine dei Medici di tutte le nuove ricerche e scoperte sul mondo delle proprietà dell'acqua che la fisica e la chimica ci offrono in questo momento. Dunque abbiamo messo intorno a un tavolo i più esperti al mondo in questo campo come Del Giudiuce ed Elia, e soprattutto il Premio Nobel Luc Montagnier. Questi scienziati collaborano e studiano da anni le proprietà dell'acqua, ognuno nel suo capo d'azione più specifico".
"Anche se apparentemente potrebbe sembrarlo, non è stato un convegno dedicato agli omeopati: la curiosità di sapere come una divisione così estrema che non contenga più alcun soluto possa agire e guarire i pazienti- ha concluso Agneni- è una curiosità che abbiamo da sempre. Quindi stiamo aspettando che la scienza ci dia la chiave di lettura di come questo possa avvenire".
Guarda le video interviste: http://www.dire.it/home/5607-montagnier-acqua-ricorda-scoperta-del -nobel.dire (Cds/ Dire)