Roma, 23 gen. - Beatrice Lorenzin sotto attacco. Ma a scagliarsi contro il ministro della Salute stavolta non sono Sel o M5S, opposizioni in Parlamento; né i partiti di maggioranza che sostengono il governo e chiedono a Letta il rimpasto; né, tantomeno, qualche renziano particolarmente zelante. No, la Lorenzin è costretta a difendersi dal 'fuoco amico' del Nuovo Centrodestra. Il gruppo alfaniano in Consiglio regionale del Lazio infatti le spara contro ad alzo zero.
La nota firmata dai quattro consiglieri regionali Ncd- il capogruppo Pietro Di Paolo, Pino Cangemi, Fabio De Lillo e Daniele Sabatini- è al vetriolo. In sostanza, il ministro viene accusato di "fare passerella" e occuparsi solo di nomine anziché preoccuparsi dei problemi della sanità laziale. "Perché la attacchiamo? Chiedilo a lei- spiega Cangemi, legato a Fabrizio Cicchitto e Gianni Sammarco (deputati e rispettivamente coordinatore regionale e romano di Ncd) e quindi alla stessa Lorenzin- Ma secondo te qua nel Lazio funziona qualcosa? Qua non funziona un c....".
Esplicito come il comunicato stampa. "La sanità del Lazio è al collasso e il ministro Lorenzin sembra non accorgersene", scrive la nota del gruppo regionale del Nuovo centrodestra. "I problemi della sanità non si risolvono facendo passerelle istituzionali negli ospedali o scegliendo subcommissari che vengono da realtà regionali diverse- dicono Di Paolo, Cangemi, De Lillo e Sabatini- Servirebbe ben altro, soprattutto nel Lazio dove non si governa con le larghe intese e in cui l'azione responsabile dell'opposizione, non sostenuta a livello nazionale, cerca ogni giorno di far emergere le tante inadempienze e gravi inefficienze del commissario Zingaretti".
I nodi vengono al pettine. Al gruppo regionale non sono andate giù non solo le visite negli ospedali, ma anche la nomina del subcommissario Renato Botti, sponsorizzato da Formigoni ed ex direttore generale dell'assessorato Sanità della Lombardia e del San Raffaele di Milano. Calato dall'alto senza interpellare la base. Ma l'accusa più infamante alla Lorenzin è quella di "intelligenza col nemico": nel Lazio le larghe intese nazionali non esistono, il Ncd fa opposizione a Zingaretti sulla gestione della sanità (nomine dei dg, piano di rientro, tagli). Senza ricevere il sostegno del suo ministro, né dei vertici nazionali.
Ci sono poi mal di pancia interni, come la cena di Natale organizzata dalla Lorenzin a Ostia "con sole 200 persone, roba che un consigliere comunale ne porta duemila- si recrimina alla Pisana- A ciascuno il suo: c'è chi porta i voti e chi fa il ministro. Va bene, ma almeno ascolti il territorio".
Già il territorio. Cicchitto e Sammarco sapevano del comunicato contro il proprio ministro? Risposta: "No". Un'iniziativa autonoma del gruppo consiliare alla Pisana quindi. "Magari si tratta di problemi territoriali- si spiega a Montecitorio- Dinamiche interne alla Regione". Di cui magari qualcuno doveva informare i vertici locali.
(Cds/ Dire)