Roma, 22 gen. - Avrebbe omesso di scrivere nella cartella clinica di una paziente di averla sottoposta a chemioterapia usando un farmaco utilizzato in una prima seduta che però aveva dato esiti negativi. Per questo la dottoressa Flavia Longo è stata rinviata a giudizio. Prosciolta per non aver commesso il fatto, invece, Vittoria Lapadula, una specializzanda con le stesse contestazioni. Lo ha deciso il gup Tiziana Coccoluto pronunciandosi su una richiesta del pm Paolo Ielo.
Falso in atto pubblico per omissione nella cartella clinica della indicazione del farmaco somministrato alla paziente Serenella Bendia appunto nella chemioterapia nel reparto di oncologia del policlinico Umberto I.
Nella stessa vicenda risulta indagato, in un altro procedimento stralciato da quello principale, anche l'allora primario del reparto Oncologia dell'Umberto I, nonché rettore della Sapienza, Luigi Frati. Secondo l'accusa la paziente avrebbe rischiato a causa della somministrazione del farmaco sbagliato avvenuta due volte: il 26 giugno 2012 e poi il 10 luglio, nonostante la prima reazione allergica all'oxaliplatino. A quel punto, le viene cambiata la terapia con alcuni ritocchi alla cartella clinica.
(Cds/ Dire)