Roma, 16 gen. - "In merito agli accadimenti di questi ultimi giorni all'ospedale San Camillo Forlanini rimane da considerare un deficit gestionale in capo alla Regione Lazio che non deve essere sottovalutato. Finché non verrà attuato un piano di riordino territoriale alternativo, difficilmente le carenze del nosocomio potranno essere facilmente superate". Lo dichiara il segretario provinciale di FSI (Federazione Sindacati Indipendenti) di Roma, Giovanni Ronchi.
"Anche noi- prosegue- abbiamo partecipato all'occupazione della direzione aziendale per rivendicare i deficit del Dea (Dipartimento emergenza e accettazione) ma al contempo bisogna osservare che nel pronto soccorso accedono tra gli 80 e i 90 pazienti considerati codici bianchi e verdi che diversamente andrebbero curati ma non in seno ai reparti di emergenza.
Affianco a costoro- precisa Ronchi- si hanno tra i 20 e i 30 codici rossi quotidiani che invece hanno bisogno di tempestivo aiuto medico, chirurgico e diagnostico".
"Chiediamo a questo punto al presidente della Regione Nicola Zingaretti che fine ha fatto il programma di revisione dei medici di medicina generale che dovrebbero tenere aperti gli studi 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 per ovviare alle necessità dei loro pazienti. Altrettanto che fine ha fatto il programma di realizzazione delle lungodegenze che metterebbe fine all'intasamento dei reparti e al deficit dei posti letto con un trattamento adeguato delle cronicità. E al contempo aspettiamo che venga avviata la fase di realizzazione delle Case della salute ancora sulla carta".
"Ci auguriamo invece- aggiunge Ronchi- che la Regione non abbia voluto far fronte all'emergenza del più grande ospedale del Lazio con l'assunzione di 4 medici al Pronto soccorso. Proponiamo infine al presidente Zingaretti, per quanto riguarda il San Camillo Forlanini, di impegnare dei fondi per la dotazione di ambienti idonei per il Dea che rispettino la privacy dei pazienti e con essa la dignità di ognuno".
"Quanto all'alleggerimento delle degenze e degli accessi al Dea con stazionamenti prolungati in barella proponiamo- conclude il segretario Fsi- di attuare una fase nuova nell'ospedale consentendo la dimissione dei pazienti anche sabato e domenica".
(Cds/ Dire)