Roma, 19 dic. - Siglato questa mattina presso la Regione Lazio il primo protocollo d'intesa contro l'abusivismo e il prestanomismo sanitario. Lo hanno sottoscritto il Governatore Nicola Zingaretti e i presidenti degli Ordini dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) di tutte le cinque province laziali: tra questi, primo firmatario l'Ordine di Roma, promotore dell'iniziativa.
L'abusivismo sanitario è un reato penale previsto dall'articolo 348 c.p. L'accordo, della durata di tre anni e rinnovabile, avvia un'importante collaborazione tra l'Ente regionale e gli enti ordinistici provinciali dei camici bianchi che - quali organi ausiliari dello Stato - svolgono istituzionalmente una funzione di tutela della salute dei cittadini. Complessivamente, nel Lazio sono circa 50mila i medici e più di 8mila gli odontoiatri iscritti a tali organismi professionali.
L'intesa intende avvalersi anche della collaborazione delle pubbliche amministrazioni di province e comuni, del Ministero dell'Interno, delle prefetture e della Guardia di Finanza. Al contempo promuovere modifiche legislative, in particolare dell'articolo 38 c.p., per sanzionare più efficacemente l'esercizio abusivo della professione medica.
Con il Governatore del Lazio hanno siglato l'accordo i presidenti dei rispettivi OMCeO: Roberto Lala (RM), Giovanni Maria Righetti (LT), Fabrizio Cristofari (FR), Dario Chiriacò (RI). Per l'Ordine di Viterbo l'ha fatto il vicepresidente, Luciano Sordini. Presenti i vertici della Commissione Albo Odontoiatri (CAO) di Roma e delle altre quattro province laziali. Per la Regione è intervenuto anche il Vicesegretario Generale, Alessandro Sterpa.
"È un passo importante per la tutela prima di tutto della salute dei cittadini - commenta il presidente dell'Ordine capitolino, Roberto Lala - e poi della nostra professione che subisce anch'essa un danno da chi la esercita senza averne né il diritto né l'indispensabile preparazione. Inoltre, ne può trarre vantaggio l'erario, cui l'abusivismo sottrae risorse in quanto connesso inevitabilmente all'evasione fiscale: risorse che di fatto sono poi sottratte ai cittadini in termini di servizi sanitari e sociali. Alla Regione va quindi un plauso - continua Lala - per aver accolto con sensibilità e lungimiranza la nostra iniziativa. Così come grande merito va a tutti gli altri Ordini della regione, unitisi prontamente e con convinzione in un comune accordo. Ora possiamo dire che il contrasto all'esercizio abusivo della professione medica è stato messo a sistema, con un percorso ben definito e con strumenti concreti".
Il protocollo prevede un Osservatorio tecnico e un'apposita banca dati per la costante condivisione dei riscontri relativi ai titoli di studio e ai certificati di specializzazione e di equipollenza rilasciati dal Ministero della Salute. Ciò consentirà di avere una mappatura precisa e aggiornata della dislocazione sul territorio regionale degli studi medici e odontoiatrici, esercitati in forma individuale, associata, di poliambulatorio o di studio polispecialistico. Inoltre, si sta pensando alla possibilità di verificarne la regolarità amministrativa e professionale con il sistema del 'QR-Code' da apporre in ogni studio medico/odontoiatrico.
L'Osservatorio sarà composto, a titolo gratuito, da rappresentanti della Regione (che delegherà anche un esperto legale e designerà un consulente per la comunicazione delle attività svolte), dai presidenti degli OMCeO con un proprio delegato delle rispettive CAO, da un delegato del Comune, da un esperto universitario con delega del Ministero della Salute per il riconoscimento delle lauree conseguite all'estero, da un rappresentante delle forze dell'ordine.
Sarà attivato un numero verde per fornire tempestivamente informazioni ai cittadini. Dai siti web dei singoli OMCeO si potranno poi scaricare i moduli per la denuncia in forma anonima di sospetti casi di esercizio abusivo della professione, così da consentire allo stesso Ordine di effettuare la necessaria verifica. È altresì previsto lo sviluppo di progetti in collaborazione con istituti scolastici delle scuole primarie e secondarie per la diffusione della cultura sanitaria.
(Cds/ Dire)