Roma, 18 feb. - Approdano in Stato-Regioni giovedì 20 febbraio le linee guida sulla telemedicina. Le linee guida puntano a un modello condiviso e omogeneo di assistenza remota, un documento articolato, che andrà periodicamente aggiornato, e che tratta l'argomento a 360 gradi: dal glossario, alle finalità, alle opportunità offerte negli ambiti cruciali della continuità tra ospedale e territorio, delle patologie più rilevanti, del sistema dell'emergenza-urgenza e della riorganizzazione della diagnostica di laboratorio e per immagini.
La telemedicina potrà essere erogata tramite un collegamento diretto tra medico e paziente oppure per il tramite di un centro servizi. In ogni caso, presupposto ne saranno processi di formazione dei medici e professionisti sanitari e di empowerment dei pazienti.
Attraverso il documento del percorso clinico o assistenziale integrato, la prestazione di telemedicina viene inserita nel complesso dei servizi erogati, "definendo quella riorganizzazione generale dei percorsi in grado di assicurare i migliori risultati sul piano di efficacia e appropriatezza", si legge nella bozza di linee guida.
Per la scelta del trattamento più idoneo, in telemedicina o in forma tradizionale, andranno confrontati costi ed efficacia; mentre ai fini della remunerazione, l'offerta delle prestazioni già previste dai tariffari nazionali e regionali (erogata in linea con i criteri di autorizzazione e accreditamento previsti dal Dlgs 502/1992) andrà eventualmente valorizzata tenendo conto in particolare dell'uso della tecnologia. Per le prestazioni previste dai tariffari nazionali e regionali ma eseguite con modalità che, grazie all'impiego della tecnologia, possono concorrere a un miglioramento del contenuto diagnostico terapeutico e a un rafforzamento del monitoraggio continuo, le tariffe anche già presenti andranno modificate in relazione al contenuto della prestazione.
(Cds/ Dire)