Roma, 10 feb. - La storia si ripete. Non c'è 'spending review' che tenga, anzi invece di diminuire alla Asl di Latina i canoni di affitto aumentano. Sarà una delle prime grane per il nuovo direttore generale, Michele Caporossi- scrive il quotidiano Il Messaggero-, il quale sul tavolo troverà una delibera recentissima. L'ha firmata l'ex facente funzioni Ennio Bruno Cassetta, copiando quella dell'anno precedente di Renato Sponzilli (che pure si era impegnato a diminuire la spesa) e anzi aumentando la cifra a 898.135,56 euro contro gli 891.838 del 2013. Alla somma vanno aggiunti anche 30.000 euro di canoni condominiali e 7.000 per registrare i contratti. In tutto, quindi, 935.135,56 euro che fa la bellezza di 2.562 euro al giorno.
Quanto due ricoveri e un paio di tac, quattro posti in day hospital, l'acquisto di una decina di 'spinali' che nei pronto soccorso sono sempre un problema e chi più ne ha ne metta in termini di apparecchiature e non solo. L'atteso nuovo acceleratore lineare, per fare un esempio, si pagherebbe in tre anni... Parliamo di una cifra enorme che esce quotidianamente dalle casse dell'azienda sanitaria, certo non quella più alta ma di sicuro una somma sulla quale si può incidere.
Invece passano gli anni e non cambia nulla, la Asl paga e continua a non razionalizzare gli spazi, a unire uffici e servizi, a disdire onerosi canoni utilizzando locali che sono vuoti.
Ma dove finiscono i soldi? La delibera divide le spese tra area sanitaria e non. Ad Aprilia c'è la casa-appartamento per disagiati mentali, a Cisterna alcuni spazi ambulatoriali. A Latina c'è il dipartimento di salute mentale nei pressi della sede aziendale e l'ambulatorio di Latina Scalo. A Fondi in via Lanza e via Roma due strutture ambulatoriali, a Minturno si paga a tre diversi proprietari, ancora Fondi per l'area veterinaria viene pagato un affitto e lo stesso a Pontinia - il meno caro, appena 1.293 euro l'anno al Comune - dove si tratta di un riconoscimento simbolico per mantenere un servizio necessario in quella zona.
Torniamo nel capoluogo e per il dipartimento di prevenzione, siamo ancora a Latina Fiori, c'è un canone di oltre 200.000 euro l'anno, gli uffici dell'azienda ne costano quasi 400.000 ma quello che colpisce è ciò che si paga a Formia in via variante Appia, sempre per ospitare una sede non sanitaria. È vero che ci sono situazioni nelle quali non ci sono alternative, ad esempio quando l'azienda aveva più sedi nel capoluogo spendeva di più, ma a Fondi mezzo ospedale è vuoto e ancora si pagano canoni altrove? A Minturno nella ristrutturazione dell'ex ospedale non si potevano trovare spazi diversi. Tra Formia e Gaeta non ci sono locali da destinare a quelli per i quali si paga l'affitto? Sembra proprio di no, con il risultato che le spese aumentano anziché diminuire.
(Cds/ Dire)