(DIRE) Roma, 10 dic. - Un disavanzo annuo di 6 miliardi di euro, una previsione di finanziamento plueriennale a rischio con la legge di stabilita' del 2015. Sono alcuni dei dati di una "sanita' in crisi", presentati oggi nel 12esimo rapporto Aiop 'Ospedali&Salute 2014', l'associazione italiana ospedalita' privata, presentato oggi presso la Camera dei Deputati, realizzato da Ermeneia.
Si e' conclusa la stagione dei tagli nella sanita'? E adesso che cosa succede? Queste le domande dalle quali si parte per affrontare le possibili criticita' dello scenario che si sta configurando. Quest'anno, per la prima volta, e' stata effettuata una stima del disavanzo reale complessivo delle Aziende Ospedaliere e degli ospedali a gestione diretta. Si ricorda che l'86% della spesa ospedaliera pubblica fa capo agli istituti pubblici, mentre il restante 14% e' destinato alle strutture accreditate. Il risultato al quale si e' pervenuti e' sorprendente: nel 2013 le Aziende Ospedaliere e gli ospedali gestiti dalle ASL presenterebbero a livello nazionale un disavanzo reale complessivo che oscilla tra il 13,2% e il 20,1% della spesa sostenuta per le prime e tra il 12,6% e il 14% della spesa per i secondi. Anche scegliendo l'ipotesi piu' prudenziale di stima, siamo comunque davanti a cifre dell'ordine di 3,3 miliardi di euro di disavanzo per le Aziende Ospedaliere e di 2,7 miliardi di disavanzo per gli ospedali gestiti dalle ASL.
Ma altre sorprese amare sembrano dover arrivare anche dal fronte istituzionale.
Il Patto per la Salute siglato a luglio e frutto dell'intesa della Conferenza Stato-Regioni sembrava aver restituito una timida fiducia e stabilita' agli operatori del settore, con una previsione di finanziamento pluriennale dell'intero sistema per il triennio 2014-2016 attestata sui 330 miliardi circa.
Purtroppo, il finanziamento prospettato potrebbe essere messo in dubbio dalla Legge di Stabilita' 2015, che prevede un taglio di trasferimenti alle Regioni del valore di 4 miliardi.
Se cio' dovesse accadere, il rischio potrebbe essere l'avvio di un'inesorabile corrosione del sistema, poiche' il livello del finanziamento, secondo AIOP, si colloca al limite inferiore e invalicabile per mantenere il sistema sanitario nel contesto di quelli piu' evoluti al mondo. L'Italia, tra l'altro, e' gia' da diversi anni il fanalino di coda dei Paesi dell'Europa dei 15, con una spesa sanitaria globale che rappresenta solo il 7% del PIL. Nonostante cio', il livello qualitativo delle prestazioni erogate rimane per ora molto alto, grazie anche al fondamentale contributo fornito dalle aziende sanitarie di diritto privato che assicurano il 25% delle prestazioni ospedaliere, gravando solo per il 15% sulla relativa spesa pubblica. L'ulteriore riduzione di risorse, se concretizzata dalla Legge di Stabilita' 2015, andra' a colpire la sanita' e paradossalmente colpira' ancora una volta la rete delle aziende di diritto privato che erogano le prestazioni a minor costo con la massima soddisfazione degli utenti.
Intanto, mentre si discute ancora di ulteriori ipotetici tagli, il sistema di welfare si trova gia' di fronte a tre tipi di "minacce" incombenti: - la minaccia di riduzione della spesa sanitaria. Dopo la lunga stagione di tagli lineari, se le Regioni saranno chiamate a ridurre significativamente le loro spese complessive non sara' facile prescindere del tutto dalla componente di spesa per la salute, che vale circa due terzi dei bilanci regionali; - la minaccia del meccanismo di "rimbalzo". La difficolta' di rendere efficiente un sistema ospedaliero pubblico molto rigido si riflette sui soggetti del comparto privato (farmaceutica, ospedali privati accreditati, laboratori accreditati, ecc.), ma soprattutto sui cittadini, con aggravio di esborsi "out of pocket" e con l'incremento delle addizionali Irpef. Dal 2009 al 2013, l'aumento delle spese derivanti da ticket per prestazioni ambulatoriali e' del 34,9%, nello stesso periodo l'aumento della spesa per i ticket sui farmaci e' del 66,8%, mentre per le prestazioni intramoenia negli ospedali pubblici e' dell'11,8%; - la minaccia di corrosione dell'intero sistema universalistico, dovuta alle risorse sempre piu' scarse da un lato e alla crescita di domanda dall'altro, ricadra' pesantemente sulle categorie sociali piu' deboli.
Diventa piu' che mai urgente una profonda riorganizzazione dell'intera macchina sanitaria e ospedaliera, attuando una revisione del relativo modo di operare.
(Gas/ Dire)