(DIRE) Roma, 9 dic. - "Nell'obiettivo comune di riorganizzare la sanita' pubblica del nostro territorio, le modalita' organizzative dei processi di rimodulazione possono talvolta esser mal comprese, ma il buon senso e soprattutto la sensibilita' condivisa volta alla salvaguardia del bene comune hanno alla fine ragione dei possibili malintesi, come nel caso delle recenti polemiche sul futuro della U.O. di Oculistica dell'ospedale S. Paolo di Civitavecchia. La connotazione delle singole unita' operative, prerogativa esclusiva della Direzione aziendale, attiene alla gestione funzionale delle attivita' assistenziali pubbliche con lo specifico obiettivo di armonizzarle nell'offerta sanitaria complessiva sull'intero territorio, in considerazione delle tante peculiarita'. Come gia' a suo tempo evidenziato l'inserimento della Unita' Operativa Dipartimentale di Oftalmologia in un piu' vasto Dipartimento Interaziendale con la Roma E (Ospedale Oftalmico), pur mantenendo integralmente l'autonomia operativa della struttura civitavecchiese, vuole assicurare una sinergia positiva con quello che e' attualmente il Centro di riferimento regionale per le patologie oftalmologiche, in modo da poter consentire alla nostra Azienda anche la presa in carico di pazienti con patologie complesse attraverso percorsi condivisi in un'ottica di relazione funzionale di alto livello. Come alla fine anche il Comune di Civitavecchia ha appurato, e di questo prendiamo atto con piacere, si e' trattato della codifica di una semplice modalita' organizzativa, lasciando intatte le autonomie della nostra unita' operativa dipartimentale". E' quanto si legge in una nota dell'Asl Roma F.
(Com/Enu/ Dire)