Roma, 30 apr. - Articolo tratto da "La Repubblica". Sono circa 3.500 i contatti e le richieste di coppie per accedere alla fecondazione eterologa in soli 22 giorni, ovvero dallo scorso 9 aprile quando la Consulta ha dichiarato incostituzionale il divieto di eterologa della legge 40. Lo ha detto la presidente dell'associazione dei centri di fecondazione Cecos Italia e docente di Ginecologia e Ostetricia all'università di Firenze, Elisabetta Coccia.
Dal giorno successivo alla sentenza della Corte Costituzionale, Cecos Italia ha avuto a che fare con decine di richieste. Domande e chiarimenti alle quali però l'associazione, che raggruppa una rete di centri di fecondazione in cui si effettuano circa 10 mila cicli l'anno, non è riuscita a rispondere in modo certo. Anche per la mancanza di linee guida del ministero della Salute.
"Servono linee guida". "Tutte le coppie fanno la stessa domanda: qual è l'iter da seguire per la fecondazione eterologa?". Inoltre "chiedono se ci sono liste di attesa, i costi, le procedure tecniche, le garanzie del centro". Sono "coppie consapevoli che vogliono risposte certe- spiega Coccia- e rimangono sorprese del fatto che ad oggi non sono state emanate linee guida dal ministero della Salute, nonostante noi società della riproduzione abbiamo dato la nostra totale disponibilità a un tavolo tecnico di confronto. E' necessario che il ministero della Salute dia delle indicazioni chiare attraverso delle linee guida". Il punto è che, anche se i Centri sarebbero "tecnicamente" pronti ad effettuare questo tipo di interventi, sottolinea l'esperta, "non potremo partire se il ministero non darà indicazioni per chiarire il quadro di riferimento".
Ad aumentare, nei centri Cecos, è soprattutto "la richieste di ovodonazione e non solo limitatamente all'età di accesso all'eterologa- precisa l'associazione in una nota-. Sono molte, infatti, le donne la cui fertilità è stata purtroppo compromessa a cause di neoplasie o menopausa precoce o interventi chirurgici, o casi in cui la donna è fertile ma è portatrice di una malattia genetica, o i casi di ripetuti tentativi fallimentari che portano la coppia stessa a intraprendere altre strade".
Le coppie chiedono inoltre se ci siano liste di attesa, i costi,le procedure tecniche, le garanzie del centro. Domande che restano senza risposte.
(Cds/ Dire)