Roma, 24 apr. - Intervista tratta da "Il Messaggero". Avevano fatto relazioni sulla terapia Stamina, poi usate nelle cause civili per ottenere le cure compassionevoli, ma si sono ricreduti. Sono i medici 'pentiti', una ventina quelli sentiti dai Nas a Torino. Massimo Sher, neurologo e medico legale di Milano, è uno di loro.
Come si sente? "Mi vergogno di aver avuto la leggerezza di poter alimentare false speranze sul metodo di Vannoni. Mi sono sempre schierato dalla parte del paziente contro la mala sanità".
Come ha conosciuto il metodo Stamina? "Mi avevano contattato due associazioni di malati che erano seguiti da Vannoni a Brescia e mi avevano chiesto di analizzare i pazienti. L'ho trattata come una consulenza tecnica. Così ho iniziato il giro in Italia: ho visto bambini e adulti, ma potevo solo valutare le loro condizioni in quel momento e annotare quello che riferivano i loro medici e fisioterapisti. Ho fatto una relazione con quello che ho visto e mi hanno raccontato".
Dopo cos'è successo? "Ho iniziato ad accorgermi che c'era qualcosa che non andava. Quando ho saputo dell'indagine di Torino ho visto tutto sotto un'altra luce e ho contattato i Nas".
Cosa aveva pensato della terapia? "Avevo creduto alla parola 'compassionevole' con lo stesso spirito per cui si crede nel detto di 'non sparare sulla Croce Rossa'. Mi vergongo e mi sento colpevole se le mie relazioni possono avere contribuito a convincere dei tribunali delle necessità di autorizzare la terapia".
Cosa si rimprovera? "Ho riportato dati clinici oggettivi, certificati da medici che seguono i pazienti, individuando un possibile nesso con la terapia Stamina, ma ho peccato nel mancato controllo sulle sostanze iniettate, ritenendolo già effettuato da medici e ricercatori. E poi c'è la questione degli Spedali Civili di Brescia...".
Cioè? "Ero convinto che la terapia con le infusioni, effettuate all'interno di una grande struttura ospedaliera pubblica come sono gli Spedali di Brescia, potesse dare la garanzia di essere attuata in un ambiente di professionisti in un contesto di elevato valore scientifico e sottoposto ai doverosi controlli".
Cosa le dà più fastidio ora? "Di esserci cascato. Mai avrei accettato di avvallare una terapia fatta in un sottoscala da uno che non sa nulla di medicina".
Ora cosa pensa del metodo Stamina? "Non consiglio a nessun malato, fosse anche mio parente, di avvicinarsi alla terapia di Vannoni".
(Cds/ Dire)