Roma, 23 apr. - È destinata a essere la graduatoria più discussa degli ultimi anni. Il ministero dell'Istruzione tiene fede al calendario e pubblica l'esito dei test d'ammissione al corso di laurea in Medicina e chirurgia per l'anno accademico 2014/2015. Il Cineca, l'organo che per conto del dicastero si occupa della correzione dei quiz, ha passato in rassegna ben 63.002 test. Solo uno studente su sei, confermando le previsioni iniziali, potrà iscriversi a Medicina. I posti restano quelli: 10.551. Ma quello che desta più scalpore è il risultato emerso dalle correzioni. Un risultato che se da una parte dimostra lo scarso rendimento degli studenti rispetto al 2013 - per molti riconducibile all'anticipazione delle prove ad aprile - dall'altra getta benzina sul fuoco, relativamente al caso Bari e alla scomparsa, lo scorso 8 aprile in occasione dell'esame, di uno dei cinquanta plichi contenenti le domande. Scorrendo la graduatoria, infatti, l'ateneo pugliese raggiunge un risultato eccezionale rispetto a quello conseguito lo scorso anno. L'Udu, l'Unione degli studenti universitari grida allo scandalo. "Difficile credere possibile in un tale miglioramento proprio da un ateneo dove è scomparso uno dei plichi con le prove", spiega il coordinatore nazionale dell'Udu, Gianluca Scuccimarra. Per la tornata 2013/2014 i primi tre studenti di Bari si piazzarono rispettivamente al 114esimo, 191esimo e 254esimo posto. Quest'anno, invece, nei primi cento rientrano sei aspiranti medici pugliesi che si sono classificati al terzo, quinto, 25esimo, 48esimo, 49esimo e 61esimo posto. Per questo l'Udu insieme alla Rete studenti medi, sarà oggi davanti ai principali ospedali italiani per chiedere ancora la cancellazione dei test d'ammissione.
Il Miur. Dal ministero non arriva nessuna replica, se non l'analisi degli atenei migliori, quale quello di Padova, Milano Statale, Milano Bicocca, Modena e Reggio Emilia. "Oscillazione delle intelligenze", la chiamano così nei corridoi di viale Trastevere. Del resto anche la Statale di Milano e la Sapienza di Roma hanno migliorato il loro trend, passando rispettivamente da 4 a 10 e da 3 a 8 candidati in graduatoria nei primi cento rispetto al 2013. E in questi casi non c'è nessun plico scomparso.
Oltre a questo, tuttavia, l'esito dei test dimostra un peggioramento considerevole sulla preparazione dei candidati. Se è vero che il miglior risultato è stato conseguito da uno studente di Torino, che ha totalizzato la media di 80.5 punti (su un massimo di 90), con una differenza minima rispetto al primo classificato del 2013 che strappò un 80.9, le cose peggiorano se si analizza il punteggio medio dei migliori 1.000 candidati, passato al setaccio da Skuola.net e dall'Alpha Test.
Una flessione negativa del 13%, con un punteggio medio di 54.30, contro il 62.58 dello scorso anno.
La cultura generale. Il trend peggiore è stato quello sulle domande di cultura generale, con un punteggio ben al di sotto della sufficienza e pari a 1.07 su un massimo di 6 punti. Il motivo? A detta delle associazioni degli studenti la complessità delle domande elaborate dal Cambridge assessment. Quesiti ambigui e in gran parte estranei ai programmi scolastici di licei e istituti professionali. Dalla domanda su Chomsky alla numero 32 sulla molecola prodotta da una cellula fotosintetica, dalla numero 35 sul frammento di Dna al quesito 50 sul tipo di forze intermolecolari presenti nel tetraclorometano.
(Cds/ Dire)