Roma, 8 apr. - A causa della crisi economica e di liste d'attesa infinite, sono sempre di più gli italiani che ricorrono alla cosiddetta "medicina fai da te". È quanto emerge da una ricerca svolta dal Codacons su un campione di 2.500 persone.
Agli intervistati è stato chiesto di indicare a chi si rivolgono in caso di problemi alla salute non gravi, quando si manifesta un disturbo o il primo sintomo di una malattia: dai risultati è emerso che a fronte di un 52,45% di italiani che individua nel medico (inteso come medico di famiglia, ospedali, pronto soccorso e strutture sanitarie private) il soggetto cui fare riferimento in tale circostanza, con un picco soprattutto nella fascia d'età oltre i 61 anni, vi è invece un'altra fetta consistente di popolazione, pari al 35,8% del totale, che ricorre al "fai da te", rappresentato in particolar modo dal web, dove si moltiplicano i siti dedicati alla salute.
Questa percentuale arriva a sfiorare il 50% nella fascia d'età 18-30 anni. L'11,6% dei cittadini- infine- si rivolge al farmacista. "La pratica di cercare su internet la soluzione ai problemi di salute può essere pericolosissima - evidenzia il Codacons - perché in assenza di una visita da parte di un medico, i sintomi possono peggiorare con conseguenze anche gravi per la salute".
"Alla base del fatto che il 35,8% dei cittadini cerca nel web la soluzione a disturbi fisici- spiega l'Associazione- vi sono la crisi economica e le liste d'attesa nella sanità pubblica: se nel primo caso diventa impossibile il ricorso a visite specialistiche i cui costi non risultano più abbordabili, per la maggioranza degli italiani le liste d'attesa infinite sono forse anche peggiori, perché allontanano l'utente medio dalla sanità pubblica, rendendo difficoltoso e snervante l'accesso ad ospedali e strutture sanitarie per le quali i cittadini pagano le tasse". "Basti pensare- conclude il Codacons- che solo nel 2012, l'11% degli italiani ha rinunciato alle cure mediche, con il record del 23% per quelle odontoiatriche".
(Wel/ Dire)