Roma, 8 apr. - "Ogni anno in Italia il costo della medicina difensiva è di circa 12 miliardi di euro. Senza questa spesa inutile il Governo Renzi avrebbe già trovato le risorse per gli 80 euro in busta paga agli italiani". È partendo da questa considerazione che la Cimo Piemonte si prepara a presentare le proprie proposte/appello a Enrico Costa, viceministro alla Giustizia, nel corso della giornata di studi sul tema della reponsabilità medica promosso oggi a Torino dal sindacato. La richiesta della Cimo Piemonte a Costa è di farsi portavoce presso il Governo delle istanze dei medici. "Oggi l'ombra del magistrato moltiplica il timore del medico: esami non necessari, ricoveri evitabili, tendenza a evitare interventi e terapie rischiose per il paziente e anche per il medico che lavora con il timore di finire davanti ad un giudice", spiega la Cimo Piemonte. Per il sindacato, "avendo sempre chiaro che se da un lato è necessario garantire ai cittadini vittime di malasanità o malpratica un risarcimento in tempi rapidi, è soprattutto necessario migliorare la sicurezza delle cure e consentire ai professionisti di lavorare in un clima sereno". A questo scopo la Cimo Piemonte chiede al Governo di: "dare un confine alla responsabilità del medico; depenalizzare i processi di risarcimento; creare un fondo di tipo mutualistico per l'indennizzo dei danni; prevedere la controdenuncia da parte del medico nei casi di accusa palesemente infondata".
(Wel/ Dire)