(DIRE) Roma, 2 apr. - "La sanità è un bancomat: per il semplice motivo che è l'unica spesa pubblica veramente conosciuta", dice Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, a "Prima di tutto" a Radio 1, osservando che "lo stesso non si può dire di altri comparti, dal personale alle consulenze, alle municipalizzate e a tutto quello che c'è intorno. Sono molto chiara: in questi anni i soldi nella sanità non sono stati spesi bene, e il mio e' un no convinto. Se vogliamo cambiare le cose, dateci gli strumenti, li concorderemo con le regioni. Se questo non si puo' fare, perché non c'è un accordo, una quantificazione concreta, bisognerà ripensare tutto e a quel punto sono anche giustificate misure più cruente, visto che ora tutti stanno facendo sacrifici. Ma i tagli lineari vanno a nocumento delle persone".
Sul Patto della Salute Lorenzin dice che "ognuno deve assumersi le proprie responsabilità per chiudere questo accordo, con all'interno delle norme di salvaguardia, che vincolino governo e regioni agli accordi presi, anche con poteri sostitutivi. Se si fa così, si fa una cosa che non è mai stata fatta negli anni precedenti. Se salta il Patto- ha continuato Lorenzin- salta il luogo dove si possano definire riforme strutturali del sistema, e si tornerà ai tagli, che poi determineranno una crisi sociale che ancor oggi facciamo fatica a fronteggiare. Noi diciamo che le persone devono stare il meno possibile in ospedale e più sul territorio, operazione che comporterebbe notevole risparmio di denaro, altro che 1 miliardo, avremmo risparmi enormi. Ma per farlo devi avere risorse per investire sul territorio e il tempo per seguire l'implementazione della riforma. Se questo non lo fai, puoi anche recuperare oggi 500 milioni ma domani perdi 4-5 miliardi. Abbiamo fatto la trasnfrontaliera: ma se le nostre strutture non sono adeguate, i pazienti italiani andranno a farsi curare all'estero, anziche' attrarre noi pazienti stranieri sul nostro territorio, e dovremo pagare ad altri stati la sanità. E questa è davvero una visione miope".
(Com/Tar/ Dire)