Roma, 28 nov. - "In Italia contraggono un'infezione correlata all'assistenza dal 5 all'8% dei pazienti ricoverati, che significa dalle 450.000 alle 700.000 infezioni l'anno. Di queste, ben il 30% (dalle 135.000 alle 210.000) sono prevedibili, per un numero di decessi evitabili pari all'1% (da 4500 a 7000)". A scattare la fotografia e' Maria Grazia Pompa, del ministero della Salute, intervenuta a un convegno sul tema delle infezioni ospedaliere, nel corso del Forum Risk Management ad Arezzo.
Fabrizio Oleari, presidente dell'Istituto superiore di sanita', intervenendo ai lavori, ha definito il problema delle infezioni "un problema della sanita' pubblica che allo stato attuale comporta una mortalita' troppo alta e dei costi troppo elevati per il Servizio sanitario nazionale".
"Un chiaro coordinamento nazionale, in linea con i programmi internazionali consentirebbe la disponibilita' di metodologie standardizzate e permetterebbe - ricorda Pompa - di migliorare gli interventi di controllo e prevenzione. Nell'attuale contesto del Ssn l'approccio migliore per sorvegliare le infezioni e ridurre la frequenza dovrebbe essere fondato sulla integrazione del livello nazionale con specifiche politiche regionali; il tutto per ridurre la notevole eterogeneita' tra le diverse aree geografiche del nostro Paese. Nella promozione e rafforzamento della prevenzione delle infezioni associate all'assistenza sanitaria - conclude Pompa - e' necessario rifarsi alle precauzioni standard, una per tutti: il lavaggio delle mani e garantire/stimolare il protagonismo dell'operatore sanitario".
(Wel/ Dire)