Roma, 26 nov. - Nel Lazio, il primo effetto della rottura tra Alfano e Berlusconi e' la nomina del subcommissario alla sanita'. Dopo un paio di marce indietro, il prossimo cdm designera' Renato Botti.
Domani, o piu' probabilmente giovedi', il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ritornera' alla carica durante la riunione dell'esecutivo sul nome di Botti, ex manager della sanita' lombarda, uomo vicino all'ex governatore Roberto Formigoni ed ex direttore del San Raffaele di don Verze'.
La sua nomina (subi'ta dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti) era gia' data per certa all'inizio di novembre, poi successivamente stoppata per le frizioni interne all'allora Pdl.
Se, infatti, sul nome di Botti c'era la condivisione degli 'alfaniani', l'ala berlusconiana aveva posto invece numerosi paletti. Ora che i due gruppi si sono scissi, invece, con la sostanziale uscita dalla maggioranza di Forza Italia, non ci sono piu' ostacoli alla designazione di Botti come nuovo subcommissario alla Sanita' del Lazio.
È il terzo non romano a sedersi su quella poltrona dopo Giuseppe Spada (nominato quando la Regione era guidata da Renata Polverini) e Gianni Giorgi.
Non proprio l'uomo preferito da Zingaretti che, da mesi, accarezzava l'idea di vedere in quel ruolo Tiziana Frittelli, direttrice generale dell'ospedale del Sovrano militare ordine di Malta. Poi, pero', e' arrivato il diktat della Lorenzin e la scelta e' caduta sul manager lombardo.
(CdS/ Dire)