Roma, 20 nov. - Nel 2011 sono state raccolte nel Lazio 193.881 unita' di sangue, ma ne sono state consumate 226.477 con un disavanzo di 32.596 unita'. Sono gli ultimi dati forniti dal Centro regionale sangue (Crs), che evidenziano un indice di donazione in questa regione fortemente al di sotto delle medie europee. Infatti, il Lazio "deve acquistare da altre regioni italiane un'elevata quantita' di unita' trasfusionali per le attivita' di cura mediche e chirurgiche con un aggravio di spesa per la sanita'e' regionale".
Per incrementare il numero dei donatori, il Crs, con il patrocinio della Regione Lazio, ha presentato oggi a Roma la campagna di sensibilizzazione 'Tre Esse per esserci: scuola, salute e solidarieta'', rivolta a insegnanti, genitori e studenti tra i 16 e i 18 anni delle scuole di Roma e Provincia.
L'obiettivo e' "aumentare il numero dei donatori volontari e periodici e portare l'indice di donazione di sangue intero almeno a 2,5 donazioni/anno entro un biennio dal completamento del progetto".
Le attivita' previste nel corso dell'anno accademico 2013-2014 saranno coordinate all'interno di un progetto comune a tutte le Strutture di immunoematologia e medicina trasfusionale (Simt) presenti nel territorio di Roma e del Lazio, in collaborazione con le associazioni dei donatori di sangue. Sono previsti inoltre incontri di informazione/formazione, tenuti da medici dei Simt con la collaborazione di rappresentanti delle associazioni di donatori di sangue, rivolti a insegnanti, studenti e ad altro personale della scuola, nonche' ai genitori che volessero aderire. I medici, "competenti e capaci- affermano gli organizzatori della campagna- sapranno comunicare con i giovani in termini chiari e semplici sul bene salute, sugli stili di vita e sui cosiddetti 'comportamenti a rischio' (come piercing, tatuaggi, assunzione di alcol e di droghe, rapporti sessuali non protetti) che caratterizzano la gioventu' di oggi e che, oltre a essere possibili fonti di patologie, precludono la possibilita' di donare il sangue".
A garantire la salvaguardia della salute dello studente sara' la "fondamentale collaborazione tra il mondo della scuola, della sanita', del volontariato con le istituzioni locali- precisano- affinche' il progetto abbia valenza sanitaria, sociale e pedagogica, ribadendo cosi' la necessita' di un lavoro comune e non di molteplici interventi frammentari". Un medico di medicina trasfusionale presenziera' agli incontri "per condurre un dibattito sufficientemente esauriente e articolato, con l'eventualita' di costituire a latere uno sportello di ascolto per alunni, genitori e docenti, volto alla conoscenza dei dubbi dei singoli in ambiente coperto da segreto professionale nel rispetto della privacy".
Coniugare l'educazione alla salute con l'educazione alla solidarieta' e' allora possibile, e lo si fara' presto nelle scuole con 'Tre Esse per esserci' per "realizzare quell'adeguato turnover che permetta la sostituzione dei donatori non piu' idonei, secondo la normativa, con gli studenti delle scuole superiori che rappresentano il target ideale per diffondere una vera e propria 'cultura della donazione'. Non e' da escludere poi la possibilita' di coinvolgere, con progetti diversificati, anche gli alunni della scuola dell'obbligo".
Ma con questa campagna si punta anche a rafforzare il senso civico di questi giovani cittadini: "La donazione del sangue e' un atto di profonda solidarieta' umana in quanto ha come fine quello di salvare delle vite umane. Si tratta di un atto volontario e gratuito, come formulato nelle indicazioni del Consiglio d'Europa, semplice applicazione del senso civico e della sensibilita' di ogni persona che deve sentirsi chiamata in causa direttamente e tentare di compiere avendone le capacita'. Non deve, pertanto, essere interpretato come un gesto eroico, quanto piuttosto- concludono i promotori- un aspetto del normale vivere comune e civile".
Altri partner del progetto sono: assessorato alla Scuola e assessorato alla Sanita' della Regione Lazio, dipartimento di prevenzione dei Servizi sociali e della Salute del comune di Roma, Ufficio scolastico regionale del Lazio, associazioni dei genitori, Consulta degli studenti e Vicariato di Roma.
(Rac/ Dire)