Roma, 18 nov. - Da un recente sondaggio pubblicato dalla Commissione europea emergono una diminuzione del ricorso ad antibiotici per uso umano a partire dal 2009 e una crescente sensibilizzazione dell´opinione pubblica sul fatto che gli antibiotici non uccidono i virus. Tale notizia positiva viene tuttavia relegata in secondo piano dai dati pubblicati in parallelo dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Cepcm), che rivelano un netto incremento in Europa di batteri Gram negativi multiresistenti, resistenti ai carbapenemi, vale a dire agli antibiotici di ultima linea utilizzati per trattare le infezioni associate alle cure sanitarie.
La Commissione sta pertanto intensificando la lotta contro la resistenza antimicrobica (Amr) mediante il finanziamento di 15 nuovi progetti di ricerca (Memo/13/996) e l´adozione di norme armonizzate in materia di raccolta di dati sulla resistenza antimicrobica connessa agli animali e agli alimenti (Memo/13/994).
"Sono profondamente preoccupato- dice Tonio Borg, Commissario europeo per la Salute- per il fatto che gli antibiotici, che in precedenza ci hanno consentito di curare infezioni batteriche mortali e di salvare molte vite, stanno ormai diventando sempre meno efficaci. Mi preme sottolineare con forza la serieta' con cui la Commissione affronta la sfida posta dalla resistenza antimicrobica. La Commissione resta pienamente fedele al suo piano d´azione, che intente perseguire in modo coordinato per far fronte alla resistenza antimicrobica negli esseri umani e negli animali".
"La ricerca e l´innovazione- aggiunge Mßire Geoghegan-quinn, Commissaria europea per la Ricerca, l´innovazione e la scienza, sono essenziali se vogliamo invertire la tendenza in atto e contrastare la resistenza antimicrobica. Questi nuovi progetti andranno ad aggiungersi all´eccellente lavoro che si sta svolgendo per sviluppare nuovi farmaci e nuove cure. Noto con particolare soddisfazione che cosi' tante piccole imprese partecipano a questi progetti: e' questo un elemento che vorrei riscontrare nell´ambito di tutto il nuovo programma di ricerca dell´Ue, Orizzonte 2020".
Stato dell´arte del piano d´azione. Nel piano d´azione della Commissione, del novembre 2011, volto a prevenire l´ulteriore propagazione della resistenza antimicrobica figurano sette settori chiave in cui l´adozione di misure e' maggiormente necessaria: 1) garantire un uso adeguato degli antimicrobici negli esseri umani e negli animali; 2) prevenire le infezioni microbiche e la loro propagazione; 3) mettere a punto nuovi antimicrobici efficaci o altri strumenti di cura alternativi; 4) collaborare con i partner internazionali per contenere i rischi associati alla resistenza antimicrobica; 5) migliorare il monitoraggio e la vigilanza nella medicina umana e veterinaria; 6) ricerca e innovazione; e 7) comunicazione, istruzione e formazione. Nel corso di due anni, rispetto ai cinque previsti dal piano, sono stati compiuti notevoli progressi nella maggior parte dei settori e in particolare: Ricerca e innovazione: l´Ue ha investito circa 800 milioni di euro nella ricerca sulla resistenza antimicrobica, anche avviando l´iniziativa in materia di medicinali innovativi (Imi).
La Commissione annuncia oggi il lancio di 15 nuovi progetti di ricerca per un contributo totale del bilancio dell´Ue pari a 91 milioni di euro. Tali progetti, ai quali prendono parte circa 44 piccole e medie imprese nonche' universita' e altri organismi di ricerca, consentiranno lo sviluppo di nuovi agenti antimicrobici o di cure alternative come batteriofagi e vaccini. Essi affronteranno inoltre la resistenza agli antibiotici all´interno della filiera alimentare ed analizzeranno le nanotecnologie che potrebbero fornire medicinali antimicrobici. Migliorare il monitoraggio e la vigilanza: e' stato profuso un notevole impegno per rafforzare e consolidare i sistemi di sorveglianza sul consumo di antimicrobici e sulla resistenza antimicrobica nel settore veterinario.
Una decisione della Commissione, pubblicata questa settimana, stabilisce norme relative alla raccolta armonizzata dei dati sulla resistenza antimicrobica negli animali e negli alimenti.
Cio' e' importante per la comparabilita' dei dati tra Stati membri per il settore umano e veterinario nonche' per effettuare una valutazione delle misure adottate. Uso appropriato degli antibiotici negli esseri umani e negli animali: vari progetti finanziati nel quadro del programma per la salute riguardano, ad esempio, l´abuso di agenti antimicrobici nella medicina umana, la sensibilizzazione delle parti interessate (medici, agricoltori, farmacisti e pazienti) e la vendita di antimicrobici senza prescrizione.
È inoltre in corso l´ultima fase della revisione, da parte della Commissione, degli strumenti giuridici per i medicinali veterinari e i mangimi medicati, che affrontera' la resistenza antimicrobica in questi settori. Prevenire le infezioni microbiche e la loro propagazione: nel maggio di quest´anno la Commissione ha adottato una proposta relativa ad un´unica normativa globale in materia di sanita' animale, incentrata sulla prevenzione delle malattie, che ridurrebbe la necessita' di ricorrere agli antibiotici. Per quanto concerne la salute umana i progetti in corso e le azioni cofinanziate dal programma per la salute sostengono l´attuazione della raccomandazione del Consiglio sulla sicurezza dei pazienti, comprese le infezioni associate alle cure sanitarie.
(Cds/ Dire)