Roma, 14 nov. - "In commissione salute il responsabile della cabina di regia Alessio D'Amato ha presentato il decreto del commissario ad Acta Zingaretti sulle case della salute. Una scorrettezza, questa, l'ennesima riservata nei confronti della commissione, che si trova ad apprendere dell'esistenza di un decreto solo al momento della sua presentazione, senza poterlo esaminare e imponendo, per eventuali modifiche, iter certamente piu' lunghi". Lo dichiara il consigliere Pdl della Regione Lazio, Fabio De Lillo.
"Le case della salute- prosegue- potrebbero essere una iniziativa grazie alla quale tagliare i costi della sanita' della Regione Lazio. Non sono pero' praticabili cosi' come presentati dalla maggioranza Zingaretti. Il rischio e' quello di creare sul territorio tante mini strutture che graverebbero duramente sui costi della sanita' di tutto il territorio, mentre invece e' fondamentale ottimizzare i costi, magari mettendo in rete le strutture gia' esistenti, allo scopo di garantire servizi di altissimo livello ai pazienti. Una rete che partirebbe da due figure fondamentali, ovvero il medico di famiglia e le farmacie, gia' parte integrante e fondante del sistema sanitario regionale".
"Ad oggi- aggiunge De Lillo- purtroppo manca una reale sinergia che possa trasformare queste due figure di base in un primo riferimento per la salute dei cittadini: grazie a una migliore collaborazione e a una corretta valorizzazione di queste due professionalita' sarebbe possibile pensare di alleggerire i carichi di lavoro dei pronto soccorso, che gia' oggi erogano prestazioni non necessarie per il 63% dei casi. Un primo campanello di allarme e' gia' stato suonato da Assotutela. Spiace inoltre constatare come si continui a non parlare del ruolo del farmacista. Ricordiamo che solo sul territorio del comune di Roma esistono 720 farmacie, 1020 nella provincia di Roma e 1350 in tutto il Lazio. Un numero rilevantissimo di strutture che possono diventare riferimenti per la salute dei cittadini".
"Si tratta in ogni caso di un argomento non piu' trascurabile: a quanto sembra le case della salute potrebbero dispensare medicamenti. Questo rischia di creare nuove criticita' sul territorio che meritano di essere approfondite. Per questo chiediamo al presidente della commissione salute di affrontare il tema, avvalendosi delle competenze degli associazioni dei medici e di Federfarma. Non si puo' prescindere, per mero calcolo politico, dal raggiungimento di un obiettivo finale fondamentale: ottimizzare un servizio primario per i cittadini".
(CdS/ Dire)