Roma, 13 dic. - Mercoledi', nella giornata in cui il Parlamento ha nuovamente votato la fiducia al governo Letta, a Montecitorio in Commissione Affari Sociali si sono svolte una serie di interrogazioni di interesse del ministero della Salute, a cui ha risposto il sottosegretario di Stato per la salute, Paolo Fadda.
Ha cominciato la deputata Paola Binetti (PI), che ha chiesto come la Salute intende intervenire per eliminare sprechi e inefficienze del Ssn dovute dal divario esistente tra le diverse regioni relativamente al costo dei farmaci, della diagnostica e dei servizi.
"I motivi di un diverso livello di spesa tra le aree del nostro Paese possono essere imputati all'organizzazione regionale (ove piu' orientata verso il pubblico o il privato) e alle diverse modalita' di acquisizione dei beni e servizi (appalti pubblici o comunque gare ad evidenza pubblica, servizi in economia, acquisti centralizzati, ecc.)".
Ha detto il sottosegretario, prima di passare ad illustrare i compiti del Siveas. "Allo stato attuale- ha spiegato Fadda- il patrimonio informativo del Nuovo Siveas consente di monitorare e analizzare le prestazioni equivalenti a circa l'85 per cento della spesa sanitaria. Il Ministero della salute sta procedendo a definire anche nuovi contenuti informativi e ad adeguare continuamente nel tempo i flussi informativi gia' esistenti, in coerenza con le reali esigenze del monitoraggio sanitario".
Il problema sollevato nell'interrogazione, riconosce Fadda "e' indicativo di un generale squilibrio esistente tra le Regioni e all'interno delle stesse Regioni, che deve essere adeguatamente affrontato al fine di garantire sul territorio nazionale lo stesso livello di assistenza sanitaria. A tale scopo, non e' necessaria solo la funzione di coordinamento, monitoraggio e contrasto degli sprechi ma che la medesima deve essere accompagnata da una riflessione a livello parlamentare, governativo e regionale, per superare gli attuali squilibri e criticita' segnalati".
Seconda interrogazione presentata da Giulia Grillo (M5S) e Marco Rondolini, Lna, sul caso Stamina. In particolare hanno chiesto se il ministero non ritenga opportuno nominare nuovi componenti del comitato, chiamando a prendervi parte esperti della materia e super partes e soggetti espressi anche dalle associazioni dei cittadini coinvolti.
Fadda dopo un excursus sulla vicenda ha segnalato che Lorenzin "appena avuta notizia dell'Ordinanza del Tar ha dichiarato la sua intenzione ad eseguire puntualmente la decisione dei giudici amministrativi, provvedendo alla nomina di un nuovo Comitato scientifico, sostituendo tutti i componenti del precedente Comitato". In tempi "rapidissimi" ha rassicurato Fadda "e comunque prima di Natale, sara' costituito il nuovo Comitato, affinche' l'iter della sperimentazione possa essere riavviato.
Anticipo fin da ora, che nella costituzione del medesimo Comitato sara' assicurata una adeguata rappresentanza dei familiari dei pazienti. Per quanto attiene invece alla nomina degli esperti, proprio al fine di garantire la presenza dei massimi esponenti della Comunita' scientifica nazionale e internazionale in materia, per la designazione dei medesimi saranno osservati indicatori scientifici di comprovata validita' internazionale; si trattera', pertanto, di esperti di riconosciuta esperienza nella materia, che non abbiano gia' espresso valutazioni ufficiali con riferimento al metodo in esame".
Anna Margherita Miotto (PD) ha chiesto chiarimenti sull'effettivo utilizzo dei Fondi, 15 milioni di euro destinati a progetti regionali sull'infezione da HIV, che non sarebbero stati spesi nel modo migliore da parte delle regioni. "Il 22 novembre 2012- ha riferito Fadda- e' stato siglato l'Accordo Stato-Regioni e Province Autonome, che individua le linee progettuali per l'utilizzo, da parte delle Regioni, delle risorse vincolate per la realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale per l'anno 2012: tra queste linee rientra la diagnosi di infezione da HIV, per la quale e' stato previsto un vincolo di 15 milioni di euro. ?Il Ministero della salute garantisce la costante attenzione alla piena applicazione di quanto pattuito nell'Accordo del 22 novembre 2012, nonche' il rispetto della normativa in vigore (legge n. 662/1996), in base alla quale la mancata approvazione dei progetti comportera', nell'anno di riferimento, la penalizzazione della quota residua del 30 per cento ed il recupero, anche a carico delle somme a qualsiasi titolo spettanti nell'anno successivo, dell'anticipazione del 70 per cento della quota gia' erogata".
Infine l'interrogazione di Ileana Cathia Piazzoni (Sel) sulla nomina del subcommissario alla sanita' della regione Lazio, Renato Botti, ex dg sanita' lombarda ed ex dg San Raffaele.
"Nel corso della riunione di verifica del 30 luglio 2013 si e' ravvisata la necessita' di garantire nuovo impulso e unitarieta' all'azione sub commissariale, attraverso l'eventuale sostituzione degli attuali Sub commissari e la nomina di un unico Sub commissario". Ha risposto Fadda ricordando che nel Lazio nel 2007 c'era un disavanzo economico sanitario di quasi un miliardo e 700 milioni, oggi e' superiore ai 600 milioni. In piu' anche sui Lea "rimangono numerose criticita'". In piu' ci sono forti criticita' nell'erogazione di servizi afferenti all'area della prevenzione, con particolare riferimento all'area degli screening. Questi elementi negativi hanno "indotto una attenta valutazione da parte dei ministri dell'Economia e delle Finanze, della Salute e per i rapporti con le regioni, in ordine alle determinazioni da assumere per rilanciare l'attivita' commissariale nell'interesse degli assistiti sia del sistema sanitario regionale quanto nazionale, attesa la rilevanza del sistema sanitario della Regione Lazio per tutto il Paese".
Nella sua risposta, tuttavia, il sottosegretario, come ha rilevato l'interrogante Piazzoni in replica, non ha risposto sulla possibilita' che a svolgere l'incarico di sub commissario sia stato gia' individuato Renato Botti.
(Cds/ Dire)