SANITÀ E CRONACA
Scontri Sapienza, denunciati due giovani. Frati sott'accusa, gli studenti: ha fatto entrare gli agenti senza motivo, si dimetta
Roma, 13 dic. - La protesta. Contro l'annunciata presenza del premier Enrico Letta e del capo dello Stato, Giorgio Napolitano, alla Sapienza per un convegno si conclude con bombe carta tra i viali dell'Ateneo e le cariche della polizia dentro la citta' universitaria. Il bilancio e' di due fermati e denunciati a piede libero, qualche contuso tra gli studenti e due feriti lievi tra le forze dell'ordine. Alla fine premier e il presidente della Repubblica declinano l'invito e le proteste finali sono tutte per il rettore Luigi Frati, che ha dato il via libera all'ingresso della celere alla Sapienza.
Quando, intorno all'una, la situazione all'interno della Sapienza e' ormai tornata alla normalita', la rabbia e la tensione lasciano spazio all'amarezza. Senza piu' maschere e striscioni in mano, gli studenti si riuniscono in un'assemblea all'aperto di fronte alla facolta' di Fisica, dopo aver sfilato per le vie dell'ateneo. I ragazzi si passano il microfono, denunciando il comportamento delle forze dell'ordine negli scontri di poche ore prima: "Ci hanno aggredito senza motivo, siamo stati caricati alle spalle mentre ci allontanavamo dal rettoratoù spiega Emanuele di Scienze politicheù e' questa la risposta che otteniamo ogni volta che cerchiamo di far valere i nostri diritti".
Un ragazzo, ancora dolorante, mostra i segni dei colpi di manganello ricevuti: "Correvo per allontanarmi quando sono stato raggiunto alla schiena. Stavo perdendo l'equilibrio e sarei finito a terra, per fortuna mi ha sorretto un compagno dietro di me". Una situazione che, per gli studenti, ha un colpevole ben chiaro: il rettore della Sapienza, Luigi Frati, che avrebbe consentito l'uso della violenza contro i manifestanti: "Oggi e' successo qualcosa di incredibile, non avevo mai visto la polizia entrare all'interno dell'universita' per aggredirci- racconta Alessio- Questa dovrebbe essere casa nostra, noi qui ci viviamo e lottiamo per migliorare il nostro futuro. Il rettore deve assumersi le responsabilita' dell'accaduto e presentare subito le dimissioni".
Il concetto e' stato ribadito dal comunicato del coordinamento universitario Link, che punta il dito contro Frati per aver consentito la "militarizzazione totale dell'ateneo, con agenti in tenuta antisommossa e camionette". A scatenare la rabbia dei ragazzi, anche il diverso trattamento tenuto dalle forze dell'ordine durante le manifestazioni organizzate in questi giorni dal movimento dei Forconi: "In quel caso sono state tollerate intimidazioni e chiusure forzate di negozi, oggi invece si e' deciso di usare la violenza".
Gli studenti sono poi tornati sui motivi della loro protesta, organizzata in concomitanza con una conferenza su biodiversita' ed energie rinnovabili svoltasi in aula magna alla presenza di numerose autorita': "Questi signori sono venuti con la bocca piena di belle paroleù racconta Alessandro, un altro dei ragazzi che ha partecipato all'assembleaù a dirci che esiste un futuro migliore. Peccato che, nel frattempo, ci stanno togliendo anche quel poco che ci e' rimasto". Tante le rivendicazioni: dal taglio delle borse di studio alla mancanza di alloggi. Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il premier Enrico Letta, che avrebbero dovuto partecipare alla conferenza, sono stati bersagli di cori e striscioni di protesta.
Domani, gli studenti della Sapienza torneranno a riunirsi intorno a mezzogiorno davanti alla facolta' di Lettere, per pianificare le prossime iniziative. Non e' escluso che possano muoversi verso la sede di Filosofia di villa Mirafiori, dove e' prevista la presenza del rettore Frati, per ribadire la richiesta di dimissioni.
(Cds/ Dire)
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