Roma, 13 dic. - Il caso. Pazienti dimenticati sulle barelle e ammassati nei corridoi, macchinari che non funzionano, attese di ore, di giorni. Mancano spazi e posti letto, in alcuni pronto soccorso romani, medici e infermieri fanno i salti mortali, ma ormai non basta piu' nemmeno questo. La situazione della signora Rosina da alcuni giorni in attesa di ricovero e degli altri pazienti del Dea del San Camillo, e' solo l'ultimo caso. Per una semplice visita si puo' perdere piu' di mezza giornata, figurarsi per il resto.
Tribunale del malato. "Quanto e' accaduto alla signora Rosina e alla sua famiglia deve finire, cosi' come devono finire tutti i casi di malati che da giorni si trovano in barella e sui corridoi del pronto soccorso del San Camillo- denuncia senza troppi giri di parole Marisa Cantarini, rappresentante del Tribunale dei Diritti del Malato di Cittadinanzattiva- È una situazione vergognosa, il pronto soccorso va smantellato e completamente riorganizzato per la dignita' dei pazienti e per la sicurezza degli operatori sanitari, medici e infermieri. Non si puo' far finta di nulla".
Non e' d'accordo il direttore generale del San Camillo, Aldo Morrone: "La notizia relativa alla degenza di una paziente in barella al pronto soccorso da 10 giorni, e' completamente destituita di fondamento".
L'aggressione. E non e' finita qui: un infermiere (M.C. le sue iniziali) e' stato aggredito da alcuni familiari di un paziente e ha riportato la frattura del setto nasale e di una falange (prognosi di 25 giorni).
"L'infermiere e' stato aggredito mentre si trovava sul suo luogo di lavoro presso il pronto soccorso del San Camillo- spiegano Fabrizio Santori, consigliere regionale e componente della commissione Salute, e Marco Lelli e Stefano Barone, delegati del Nursind, sindacato degli Infermieri- Ha riportato la frattura del setto nasale e di una falange, una situazione gravissima". E aggiungono: "Lo avevamo gia' denunciato diversi giorni fa e lo ribadiamo anche oggi, anche alla luce della denuncia del Tribunale dei Diritti del Malato, al Pronto Soccorso del San Camillo regna sovrano il caos, il disagio e la carenza di personale medico e infermieristico, locali angusti e anche la mancanza del presidio notturno della Polizia di Stato".
Per il 20 dicembre il Nursind, di concerto con l'Anao, sindacato dei medici, sta organizzando una manifestazione all'interno del San Camillo proprio per protestare "contro la situazione da terzo mondo che si vive ogni giorno al pronto soccorso". Una situazione "che deve finire per la qualita' del servizio, per la sicurezza degli operatori e per tutelare la dignita' del paziente", conclude Santori.
(Cds/ Dire)