Roma, 12 dic. - 1. Dare lavoro buono a tutti i disoccupati e i precari attraverso la semplificazione delle assunzioni e la riduzione del carico fiscale sul lavoro, compensata dal recupero dell'evasione fiscale e da una proporzionale riduzione della spesa pubblica inefficiente. Chi ha ricevuto o trattenuto indebitamente denaro pubblico deve renderlo perche' lo si possa dare a chi lo merita sotto forma di occupazione produttiva.
2. Lottare contro l'evasione fiscale che costa allo Stato, quindi a quelli che le tasse le pagano, 120 miliardi di euro ogni anno.
3. Lottare contro la corruzione e il malcostume amministrativo che costa 60 miliardi di euro l'anno ai contribuenti, mediante regole semplici ed estremamente rigorose per espellere la politica affaristica e clientelare dalle pubbliche amministrazioni.
4. Riaprire la stagione contrattuale, per mettere mano a processi di riorganizzazione ed efficientamento della pubblica amministrazione attraverso un maggior riconoscimento del merito e di specifiche aree di contrattazione per le responsabilita' dirigenziali e professionali della sanita'.
5. Riconsiderare la 'questione previdenziale' e in particolare la previdenza integrativa.
6. Investire sulla formazione delle nuove generazioni di lavoratori ed in particolare di dirigenti.
7. Coinvolgere Cosmed, quale rappresentanza della dirigenza, nel processo di consultazione e motivazione delle parti sociali per la revisione della spesa.
Sono queste alcune delle scelte indispensabili che lo Stato deve fare per far fronte alle persistenti difficolta' economiche del Paese. Perche' "i tagli della spesa pubblica non devono essere riduzioni dei servizi che occorrono per garantire i diritti costituzionali di salute, istruzione, giustizia, previdenza, ordine pubblico". Le proposte e il monito della Cosmed, la Confederazione che riunisce i medici e i dirigenti del Ssn, sono arrivate stamani, nel corso del convegno promosso a Roma dal titolo "L'impatto della crisi sulla pubblica amministrazione e sul welfare. La Cosmed e i Partiti a confronto sulle scelte indispensabili".
Scelte sulle quali la Cosmed chiede assolutamente di essere coinvolta e, in questo senso, lancia anche un appello all'unita' ai propri iscritti e alla sanita' intera.
"Il quadro politico sta avviandosi ad una frammentazione ulteriore e si stanno delineando crisi di tutti i gruppi dirigenti che storicamente hanno governato- afferma la Cosmed nel documento elaborato in occasione dell'evento- questo a tutto vantaggio di gruppi emergenti che raccolgono il malcontento e la rassegnazione di una popolazione stremata e umiliata dall'iniquita' sociale e dalla disonesta' dilagante nel Paese, nel mondo politico e nella pubblica amministrazione. Nel contempo, si stanno affacciando alla guida dei partiti nuovi gruppi dirigenti che si candidano alla guida del Paese con ricette vecchie e nuove, di diversa inclinazione politica, di difficile radicamento in una societa' disaffezionata da sistemi elettorali parlamentari centralizzati e deresponsabilizzanti, peraltro delegittimati anche dalla Corte Costituzionale".
"Di fronte a questo scenario assai preoccupante, ritorna ad essere un valore basilare l'associazionismo sindacale autonomo che, democraticamente e con la piena partecipazione ai diversi livelli di rappresentanza, supplisce ad una funzione di aggregazione sociale, orientamento ideale, mobilitazione creativa e progettualita' politico economica. La Cosmed si inserisce in questo scenario per dare voce alla dirigenza, per farla partecipare ai processi decisionali, per assicurare un coinvolgimento collettivo nell'impresa non facile di ridare forza e credibilita' al nostro Paese, per assicurare a tutti lavoro, previdenza, sanita', sicurezza sociale. In una parola, per difendere il nostro welfare solidale".
Un impegno che la Cosmed ribadisce anche in vista del processo di Spending Review che il Governo ha affidato al Commissario Carlo Cottarelli, che dovra' trovare risorse per 32 miliardi di euro entro il 2016 con risultati significativi (60 milioni) gia' nel 2014. "Cottarelli- osserva ancora la Cosmed- riconosce che sarebbe impossibile ottenere risultati concreti cercando di agire genericamente 'contro' la pubblica amministrazione e la sua spesa e afferma che la revisione di spesa si fara' 'assieme' alla pubblica amministrazione. Siamo persuasi anche noi dirigenti della Pubblica Amministrazione che una azione non mirata e la riedizione dei tagli lineari provochino, da una parte, la reazione corporativa dell'apparato burocratico alle imposizioni dall'esterno e, dall'altra resistenze trasversali, sindacali e politiche. Invece, un'azione mirata sugli sprechi e le inefficienze potra' spezzare la resistenza passiva e mettere in gioco le forze migliori della dirigenza del Paese".
Su questa strada la Cosmed, che e' la maggiore Confederazione della dirigenza del pubblico impiego, e' disposta ad assumere un ruolo di parte sociale responsabile e proattiva. D'altra parte, secondo la Confederazione, "nelle amministrazioni sono i dirigenti che conoscono meglio di chiunque altro i punti di forza e di debolezza dei processi produttivi, sono loro che detengono le informazioni necessarie per analizzare i problemi e proporre interventi correttivi. Perche' il percorso virtuoso che si vuole imboccare non si inceppi, occorre responsabilizzare e motivare la dirigenza delle pubbliche amministrazioni e non manchera' il nostro impegno di Confederazione responsabile sulle 'scelte indispensabili' se avremo riconosciuto il ruolo che desideriamo svolgere".
Altrimenti, avverte la Cosmed, "sara' difficile ottenere risultati se la dirigenza non sara' motivata a cooperare perche' il sistema di fare revisione della spesa e di prendere decisioni a livello centrale ha gia' manifestato le sue debolezze in passato. Non funzionando l'approccio centralistico si rischia di tornare ai disastrosi tagli lineari". Ma se i tagli verranno fatti con il bisturi e con precisione chirurgica, analizzando le criticita' comparto per comparto per superare la logica delle riduzioni lineari, "la sanita' potra' averne un enorme beneficio in termini di risparmi, di efficienza, di qualita' delle prestazioni e di soddisfazione del personale sanitario la cui valutazione di merito e' quanto mai facile (costi standard, esiti e tempi) e talvolta drammaticamente evidente".
"Cottarelli- ricorda infine la Cosmed- si e' soffermato su un tema spinoso, quello dei manager pubblici affermando che 'debbano avere maggiore capacita' gestionale e credo che occorra trovare il modo di penalizzare se certi risultati non vengono raggiunti e di premiare invece chi va bene'. Se questo vuol dire responsabilizzare tutti i dirigenti, Cosemd e' d'accordo; perche' quella condivisione che si sta realizzando tra Governo e Regioni, si riproduce anche a livello aziendale di Asl o di Ospedale dove, analogamente, si deve saldare tra dirigenza generale e dirigenti medici e sanitari".
"Al livello delle strutture complesse delle Asl/Ao- conclude- i centri di spesa devono essere revisionati da chi li dirige che, responsabilmente, potra' proporre risparmi e averne il meritato riconoscimento contrattuale".
(Cds/ Dire)