Roma, 10 dic. - L'ultimo furto e' avvenuto all'ospedale di Tolmezzo, il 5 dicembre. A novembre erano stati colpiti, tra gli altri, gli ospedali di Salerno, Cremona, Isernia e Treviglio. Il furto di farmaci dagli ospedali italiani, fenomeno criminale del momento, e' l'oggetto di uno studio del centro di ricerca Transcrime dell'Universita' Cattolica di Milano i cui risultati definitivi saranno disponibili nei primi mesi del 2014. L'analisi e' condotta da due ricercatori del centro, Michele Riccardi e Marco Dugato, e da Marcello Polizzotti, neo laureato della Cattolica con una tesi proprio sull'argomento.
Sebbene finora lo studio si sia fondato prevalentemente su fonti aperte, i risultati preliminari- informa una nota- gia' forniscono alcune importanti indicazioni sull'estensione e l'emergenza del fenomeno: oltre 60 furti di farmaci negli ospedali apparsi sulla stampa negli ultimi sette anni, il 70% di questi avvenuti solo nel 2013; piu' di 17 milioni l'ammontare complessivamente sottratto (in media 350mila euro per furto); piu' colpiti gli ospedali del sud, in particolare la Puglia (con 14 casi) e la Campania (16 casi), ma anche la Lombardia non e' esente: cinque casi di furti mappati finora tra Milano, Treviglio, Cremona, Mantova e Vigevano.
Antitumorali e immunosoppressori sono le tipologie piu' sottratte di farmaco: il motivo e' da ricercare nell'elevato valore economico e nella significativa domanda di tali medicinali in alcuni paesi stranieri. Negli ultimi casi, sottratti anche alcuni farmaci, come l'EPO, utilizzati comunemente come dopanti nello sport.
"Chi compie questi furti sa esattamente quali confezioni rubare stoccate in quali depositi- spiega Michele Riccardi- sa come conservare i farmaci sottratti e dove piazzarli, anche all'estero. Inoltre ha fondi per corrompere vigilanza e personale sanitario. Tutti questi elementi fanno propendere per il coinvolgimento di gruppi di criminalita' organizzata, non solo italiana".
L'elevato valore economico dei furti, e la prevalenza di farmaci, come gli oncologici, coperti dal Sistema sanitario nazionale, rende questo fenomeno criminale un'emergenza, oltre che per i degenti coinvolti indirettamente, anche per le casse dello Stato. Le informazioni desunte dalle fonti aperte saranno incrociate con una serie di altri dati, a cominciare da quelli sulle strutture ospedaliere (ad esempio, le dimensioni) e sul contesto territoriale (ad esempio la presenza di criminalita' organizzata, anche straniera). In questo modo l'analisi provera' a individuare le caratteristiche delle strutture piu' colpite e quelle potenzialmente a rischio: un'informazione cruciale sia per le indagini delle forze dell'ordine che per l'attivita' di prevenzione da parte di aziende ospedaliere e case farmaceutiche.
Inoltre lo studio approfondira' alcuni aspetti legati alla domanda internazionale dei farmaci rubati: e' stato infatti ipotizzato che alcuni dei medicinali sottratti possano alimentare il mercato nero in paesi stranieri, come la Grecia, dove le forniture ufficiali delle case farmaceutiche sono state talvolta interrotte dai deficit dei governi nazionali.
(Cds/ Dire)