(DIRE) Roma, 10 dic. - "L'amministrazione regionale dovrebbe pronunciarsi con piu' schiettezza in merito ai programmi da realizzare. Da un lato il 29 novembre scorso trasmette a tutte le Asl, alle aziende ospedaliere e policlinici universitari un provvedimento avente ad oggetto 'Interventi finalizzati al contrasto del sovraffollamento dei Pronto soccorso-Dea' e quasi contemporaneamente il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, annuncia il taglio di circa 900 posti letto giudicati inutili. Ci chiediamo se la Regione sappia quali saranno le conseguenze del provvedimento che comportera' semplicemente scaricare l'affollamento dei Pronto soccorso-Dea (Dipartimento di emergenza e accettazione) unicamente sugli ospedali". Lo dichiara il segretario regionale di Fials Confsal, Francesco D'Angelo.
"Che fine hanno fatto le promesse elettorali sulle Case della salute e continuita' assistenziale peraltro reiterate fino a qualche settimana fa e utili ad alleggerire dal sovraffollamento i reparti di pronto soccorso? Al momento ci risultano essere solo parole al vento- continua D'Angelo- Ci stupisce sapere che qualche direttore di Dea abbia accolto con assoluto favore tale ipotesi. Ci si chiede, ad esempio, come potrebbe istituirla il policlinico Umberto I, gravato dal blocco ossessivo del turnover visto che ogni anno stanno andando in pensione e non vengono sostituiti almeno 80 operatori quando poi, la stessa Regione, ha chiesto all'ospedale universitario di ridurre del 10 per cento anche gli operatori della cooperativa Osa. Chiediamo all'amministrazione Zingaretti di fare meno propaganda e passare ai fatti. Il default sanitario e' prossimo contando che fino a oggi assieme alle parole sono fuoriusciti dalle stanze regionali documenti operativi irrealizzabili e incongruenti con la realta' dei fatti. E questo perche' provvedimenti organizzativi di tale importanza sono stati adottati senza il necessario confronto con le parti sociali che sicuramente avrebbero apportato i necessari e dovuti correttivi".
(Com/Mel/ Dire)