Roma, 5 dic. - "Valorizzare i professionisti e garantire ai cittadini l'assistenza distrettuale h24". Sono queste le indicazioni che la Cgil fornisce alla vigilia della presentazione, in conferenza delle regioni, dell'atto di indirizzo per avviare le trattative per il rinnovo degli accordi collettivi, le cosiddette 'convenzioni', della medicina territoriale. Un atto, affermano in una nota il segretario confederale della Cgil, Vera Lamoncia, e il responsabile politiche della Salute del sindacato, Stefano Cecconi, "che deve dare indicazioni forti e chiare per una riforma dell'assistenza territoriale e delle cure primarie, per rispondere ai bisogni legati ai cambiamenti demografici (invecchiamento della popolazione) ed epidemiologici (aumento delle cronicita')".
La Cgil, ricordano i due dirigenti sindacali, "ha presentato da tempo proposte organiche e sostenibili per garantire l'assistenza sette giorni su sette, con centri socio sanitari h24 del distretto socio sanitario in cui operano, insieme a specialisti ambulatoriali, infermieri e agli altri professionisti, i medici di medicina generale associati nelle unita' di cure primarie (e con i loro ambulatori diffusi nel territorio)".
"La proposta- aggiungono- prevede un'unica figura di medico di medicina generale, e superando la figura del medico di guardia medica, appare anacronistico mantenere forzate differenziazioni tra medici che hanno gli stessi titoli: i medici di famiglia e quelli di guardia medica".
"La riforma proposta dalla Cgil per l'assistenza distrettuale- concludono Lamonica e Cecconi- e' vantaggiosa economicamente: combatte gli sprechi, favorisce una spesa piu' appropriata e puo' avere un forte impatto occupazionale. Per questo merita investimenti iniziali per essere avviata. La Cgil confederale sosterra' la categoria del settore(Fp Cgil Medici) che e' impegnata nella contrattazione per tutelare insieme ai diritti dei lavoratori interessati anche quelli dei cittadini utenti".
(Cds/ Dire)